Il diritto all’oblio

L’individuazione della fattispecie

Dimenticanza, abbandono assoluto e perpetuo. Nell’antica Grecia l’Oblio era riservato alle anime dei defunti che, bevendo dalle acque del fiume Lete, cancellavano ogni ricordo della vita terrena prima di venire condotti all’oltretomba. Con oblio dunque si intende la rimozione completa, non  temporanea, della memoria. Ciò che per molti artisti, scrittori, cantanti o semplicemente persone è una delle paure più grandi, diviene, in alcuni casi, una necessità: il diritto all’essere dimenticati.

Questa particolare tutela, di recente introduzione, rientra nel più grande insieme dei diritti della persona, ossia quell’insieme di norme introdotte per la prima volta, in Italia, nel codice civile e nel codice del diritto d’autore.  La sua definizione, invece, è radicata nel diritto internazionale privato che individua la persona secondo un’ottica che si discosta dalla classica accezione giuridica prevista dal codice civile. Secondo questo punto di osservazione, emerge la persona intesa come individuo, unico ed irripetibile portatore di identità, con caratteristiche fisiche, etiche, morali e spirituali proprie.

Questi diritti della persona, o meglio della personalità, trovano infine tutele a livello costituzionale, dove, all’articolo 2, viene statuito che «la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo». Da questa definizione fornita dalla costituente, specialmente dal verbo “riconoscere”, possiamo dedurre un elemento essenziale che li contraddistingue, ovvero che i diritti della personalità sono un “campo aperto”. Sono suscettibili di evoluzione, non sono predeterminati o creati  dalla legge, ma sono preesistenti; vengono individuati con il tempo in relazione anche al sentire comune, e ai bisogni della società stessa. Proprio su queste basi, dapprima con sentenze sporadiche e successivamente con una disciplina ad hoc, si è iniziato a riconoscere e tutelare quello che è stato definito come diritto all’oblio.

L’articolo completo è disponibile sul nostro magazine alle pagine 17-19.

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