La storia del “Picchio” di Gorizia e il potere della parola
Quando Franco Basaglia assunse la direzione del manicomio di Gorizia, l’istituto era come un carcere: la sua rivoluzione passò anche attraverso il Picchio, il giornale dell’ospedale.
Quando Franco Basaglia assunse la direzione del manicomio di Gorizia, l’istituto era come un carcere: la sua rivoluzione passò anche attraverso il Picchio, il giornale dell’ospedale.
Qualche settimana fa, theWise Magazine aveva incontrato Pino Zerbini, classe 1935, che per vent’anni è stato infermiere dell’ospedale psichiatrico di Colorno. Durante l’intervista ha voluto raccontare la storia di un’amicizia molto particolare con il maestro R., nata fra le mura del manicomio. Come ha raccontato lui stesso, ogni infermiere aveva in sorveglianza una ventina di pazienti. Non era difficile che venisse a crearsi un legame molto stretto fra operatore e assistito, proprio come nel caso di questa storia. L’ospedale era un luogo di tristezza e di solitudine, che l’ex infermiere stesso ha definito come «morboso e fittizio». Questa è la storia di Pino e del maestro di scuola elementare R., uomo molto colto, con elevati doti artistiche. Il maestro R. era però purtroppo affetto da esaurimento nervoso e soffriva di forti sbalzi di umore, che lo hanno portato dentro il manicomio parmense, fino alla sua morte.
L’ospedale psichiatrico di Colorno, in provincia di Parma, è nato nel 1873 ed è stato al centro dei cambiamenti che dagli anni Sessanta hanno segnato la fine dei manicomi, avvenuta in modo definitivo con la legge 180 del 1978. La realtà parmense è stata teatro di importanti riforme promosse da Mario Tommasini, amministratore provinciale eletto … Leggi tutto