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Bruno Mars: un artista da record a 24 carati

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Arnaldo Figoni

La vita di Bruno Mars nonostante la giovane età del cantante è una storia particolare, piena di momenti che hanno segnato l’artista, prima e dopo il successo della sua carriera musicale.

Peter Gene Hernandez, americano di origini filippine e portoricane, nacque a Honolulu l’8 ottobre del 1985, e crebbe in una famiglia che in qualche modo era coinvolta nella musica: il padre suonava le percussioni, mentre la madre era una ballerina di hula e cantava. Proprio lo zio di Peter Hernandez, che faceva l’imitatore di Elvis Presley, convinse un piccolo Bruno Mars a iniziare con le sue prime esibizioni, assaggiando il palcoscenico prima di entrare prepotentemente nel mondo della musica. Proprio interpretando il ruolo di un piccolo Elvis Presley, a soli quattro anni Peter iniziò a esibirsi con i genitori – i quali erano musicisti professionisti – nelle strutture ricettive di Waikiki Beach, partecipando al loro spettacolo Love Notes.

Bruno Mars nel 2010, foto: Larry Marano/Getty

Quando Bruno Mars compì dodici anni i suoi genitori si separarono, sciogliendo inevitabilmente anche la band di famiglia. L’artista hawaiano era uno dei sei figli della coppia, e in seguito al divorzio dei suoi andò a vivere col padre e il fratello, mentre le sue quattro sorelle rimasero con la madre. In seguito a questa separazione, come racconta Bruno Mars in un’intervista alla CBS, i tre non avevano una dimora fissa, ma erano praticamente senzatetto. Spesso dormivano al Paradise Zoo di Honolulu – dove il padre lavorava – oppure nel sedile posteriore di una macchina, o ancora sui tetti dei palazzi vicini, ma nonostante la situazione abitativa estrema – per cui alle volte i tre erano costretti a dormire nello stesso letto – Bruno ricorda senza rancori l’esperienza, focalizzandosi sul fatto che erano in ogni caso una famiglia e che cercavano di rimediare alle situazioni che la vita di tutti i giorni poneva loro davanti. Collega poi questo concetto anche alla musica, spiegando come questo adattarsi a non avere una dimora fissa possa in qualche modo averlo aiutato anche nella produzione musicale, e rimarcando il fatto che basta ragionare e prendersi del tempo per poter trovare delle soluzioni.

L’articolo completo è disponibile sul nostro magazine alle pagine 25-27.

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Arnaldo Figoni

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