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George Harrison, il ricordo del quiet Beatle: espansione spirituale e musicale

Published by
Arnaldo Figoni

Durante il corso dell’anno alcune ricorrenze vengono celebrate, anche se non ricorrono. Come ad esempio il 20 febbraio, data del cinquantesimo compleanno del defunto Kurt Cobain, voce dei Nirvana e di quella generazione di ragazzi cresciuta negli anni ’90. In questo caso si parla di George Harrison, il quiet Beatle, nato a Liverpool il 25 febbraio del 1943, che avrebbe compiuto 74 anni pochi giorni fa. Ovviamente, quando si parla di George Harrison, subito si pensa ai Beatles, visto che l’artista ne è stato uno dei fondatori oltre che chitarrista solista. Si parla di un gruppo che nel corso degli anni ha venduto oltre 100 milioni di dischi, guadagnandosi di diritto il Guinness dei primati.

George Harrison nel 1963, foto: ITV/REX USA

Un po’ come i Nirvana e tutto l’ambiente grunge hanno condizionato una generazione di giovani, così i Beatles – nel loro decennio di attività, tra gli anni ’60 e ’70 – hanno avuto modo di diventare una vera e propria icona della musica, tanto che Rolling Stone definisce la band di Liverpool come la migliore di tutti i tempi. George Harrison – come del resto anche gli altri membri dei Beatles – dopo lo scioglimento della band che lo ha reso famoso agli occhi del mondo ha proseguito la sua carriera musicale con dei progetti solisti. Il quiet Beatle, che diede i natali a grandi successi come While My Guitar Gently Weeps, ha avuto un ruolo importante nella storia della musica: può essere definito l’inventore, per esempio, di quelli che sono i concerti di beneficenza. Nella primavera del 1971, infatti, si combatteva la guerra di indipendenza del Bangladesh: un conflitto che ha generato quasi tre milioni di vittime di etnia bengalese, più dieci milioni di profughi. George Harrison, che nel frattempo era sempre più affascinato dalla cultura orientale, aveva stretto un grande rapporto con Ravi Shankar, da cui prese lezioni di sitar. L’ex Beatle, appena informato della situazione, radunò grandi artisti come Bob Dylan ed Eric Clapton – oltre a McCartney e Starr – in quello che fu il primo concerto di beneficenza della storia, datato 1° agosto 1971: The Concert For Bangladesh.

George Harrison nel 1963, foto: Fox Photos/ Gettyimages

L’articolo completo è disponibile sul nostro magazine alle pagine 36-38.

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Arnaldo Figoni

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