Fondamentali nel caso di conclamate carenze, gli integratori in realtà non fanno tutti e sempre bene: ecco quali evitare del tutto.
Quando le analisi del sangue rivelano qualche carenza, il medico di famiglia probabilmente suggerirà l’assunzione di un integratore specifico, che vada a colmare quel bisogno; in alternativa, si cercherà di supplire mediante la dieta. Di fatto, però, ad oggi il mercato degli integratori è enormemente ampio e molte persone li assumono di iniziativa propria, senza prima averne parlato con il medico. Questo è un errore: ecco infatti 15 prodotti che vanno evitati.
Non tutti gli integratori fanno bene: se non c’è la stretta necessità, ad esempio, non ne assorbiamo i benefici e aumentiamo solo la possibilità di averne qualche effetto collaterale. Ce ne sono alcuni, poi, che possono causare veri e propri problemi al nostro corpo e alla sua salute: ecco quali sono, cosa causano e perché vanno evitati.
Il primo integratore da evitare è l’aconite, chiamata in latino aconitum o angustifolium e in inglese monkshood o wolfsbane. Questo integratore, venduto per ridurre le infiammazioni, può causare problemi respiratori, cardiaci, vomito, paralisi e in alcuni casi essere letale. Da evitare anche la barba di bosco o acido usnico, usato per la perdita di peso o come antidolorifico, poiché può causare danni al fegato. Causa danni al fegato, epatite e può essere letale anche il camedrio comune, anch’esso usato per la perdita di peso o per i problemi di stomaco.
Rimaniamo nel campo dei danni epatici, causati anche dagli integratori con Celidonia, usati sempre per i problemi di stomaco. Molto adoperata per la perdita di peso e per il trattamento antinfiammatorio anche la Chaparral, che però può causare sia danni al fegato che ai reni. Proseguiamo con la Consolida, chiamata anche Blackwort, usata per alleviare i dolori mestruali e la tosse: può causare problemi al fegato.
L’estratto in polvere di green tea, invece, usato per la perdita di peso ha moltissimi effetti indesiderati tra cui riduzione dell’assorbimento di ferro, vertigini, anemia e aumento di pressione e battito cardiaco. Anche Kava, usato per ridurre l’ansia, ha come effetti collaterali i danni epatici, nonché la depressione mentre Lobelia, usata per i problemi respiratori e per smettere di fumare, può causare convulsioni, ipotermia e anche coma.
Methylsynephrine, usate per favorire la perdita di peso e per aiutare le performance atletiche, possono determinare aritmie cardiache o anche l’arresto cardiaco, mentre Pennyroyal Oil è correlato a un maggiore rischio di insufficienza renale, convulsioni e problemi al fegato. La polvere di caffeina, usata per aumentare l’attenzione, favorisce le aritmie mentre il riso rosso fermentato, prescritto per abbassare il colesterolo, è associato a danni renali e al fegato.
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