Quante volte avete sentito parlare della sindrome da crocerossina? Ma in cosa consiste davvero? Scopriamolo assieme
Moltissimi di noi hanno sentito parlare della sindrome da crocerossina almeno una volta. Solitamente viene collegata alle donne, eppure non sono le uniche ad avere questo problema, poiché anche molti uomini tendono a voler aiutare o proteggere la persona che stanno frequentando, specialmente se vive un momento di intenso dolore o se ha imboccato una cattiva strada.
Questo bisogno che proviamo, di dover dare una mano al partner, spesso è un’azione positiva; altre volte può diventare un vero e proprio bisogno personale. Quando il soccorrere qualcun altro, diventa una pura e sola necessità per noi stessi, può sfociare in egoismo.
In questi casi non si aiuta la persona ad uscire dai suoi problemi, anzi, una piccola parte di noi spera che rimanga malata e debole, in modo che abbia bisogno del nostro sostegno. Chi soffre della Sindrome della Crocerossina non è consapevole dell’egoismo che riversa sul partner, anzi, prova piacere nel trovare più spazio per la vita dell’altro che per la propria, inoltre si ritiene indispensabile e vuole salvare chi le sta vicino.
La Sindrome da Crocerossina è anche chiamata Sindrome di Wendy, nome che deriva dalla favola di Peter Pan, nella quale Wendy Darling, che è una bambina, si comporta come un’adulta, per volere dei suoi genitori, che le chiedono di badare ai suoi fratelli. Si prende cura anche di Peter Pan e quando lo segue sull’Isola che non c’è, diventa la mamma dei bimbi sperduti.
Wendy non soffre di questa condizione, anzi, le fa piacere offrirsi come mamma e adulta. Allo stesso modo di Wendy, chi soffre della sindrome da crocerossina, è propenso ad aiutare, soddisfare e gratificare gli altri, donando una parte di sé all’altro, solo che il disturbo costringe chi ne soffre a rimanere incastrato in relazioni disfunzionali, da cui è difficile uscire.
Si tratta di una condizione psicologica che fa sentire un individuo completo, solo se si dedica in modo totale alla cura dell’altro. La crocerossina, solitamente, sceglie dei partner con dei problemi e una vita difficile alle spalle. Si tratta di amare e provare attrazione verso una persona che soffre, progettando un piano per poterla cambiare.
Ma come mai si focalizza sui problemi degli altri? Perché occuparsi dei propri problemi è più difficile e doloroso, mentre quelli degli altri possono essere risolti con schemi creati a tavolino e apparentemente semplici, dall’esterno. Come mai si sviluppa questo disturbo? Nella fase di crescita, l’essere umano assimila tutti gli atteggiamenti di chi lo circonda, elaborandoli nella propria mente, compresi traumi, disturbi, comportamenti, modi di fare, etc etc.
Per questo la fase di crescita di un bambino è importantissima, poiché il ben che minimo errore può provocare dei disastri, seppure inconsapevolmente. Vediamo adesso quali sono le possibili cause che fanno nascere il bisogno di salvare gli altri.
Non esiste un identikit della crocerossina, poiché potrebbe celarsi dentro ognuno di noi e venir fuori in determinati momenti della nostra esistenza. La persona che ne soffre potrebbe apparire determinata, matura, indipendente, socievole, tuttavia, quando è sola, mostra ciò che ha davvero dentro: insicurezza, vulnerabilità e paura.
La crocerossina Wendy ritiene che solo gli altri possano darci la misura esatta dell’amore. e la vicinanza con il partner la fa sentire meglio, ignorando il detto che per amare qualcuno bisogna amare prima sé stessi. Invece lo scopo della crocerossina è quello di salvare il proprio compagno, dimenticando di salvare sé stessa. Vivere con una visione sbagliata dell’amore, trascina le relazioni affettive verso la distruzione e l’infelicità.
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