Smart working, dal 1° ottobre cambia tutto: ecco chi potrà continuare a lavorare da remoto

A partire dall’1 ottobre cambiano le regole riguardo lo smart working. Vediamo insieme cosa cambierà per i lavoratori.

Finita l’emergenza Covid si torna in ufficio? Sì ma non tutti. Infatti per alcuni lavoratori ci sarà ancora la possibilità di continuare a lavora da remoto, mentre gli altri dovranno fare ritorno in azienda.

Nuove regole smartworking
Nuove regole per lo smart working – Thewisemagazine.it


Lo smart working, da tre anni a questa parte, è diventata la realtà di molti lavoratori. L’emergenza pandemica lo ha reso inizialmente obbligatorio per quasi tutti i dipendenti del settore pubblico e privato. Poi è stato ulteriormente prorogato per i lavoratori fragili e per i dipendenti con figli con meno di 14 anni. La necessità di tutelare il più possibile la salute dei lavoratori minimizzando il rischio di contagi, ci ha fatto scoprire un nuovo modo di lavorare.

Una modalità “agile” in quanto, lavorando da casa, ognuno ha avuto la possibilità di organizzarsi in base alle proprie necessità. Anche le aziende hanno tratto vantaggi con un risparmio sui fringe benefit. I lavoratori in smart working non avevano più necessità di auto aziendali o di buoni pasto o di alloggi per lavoratori fuori sede.  Ma l’Italia non è ancora del tutto pronta a passare al lavoro agile al 100% e dall’1 ottobre molti dovranno tornare in ufficio.

Smar tworking: ecco cosa cambierà dall’1 ottobre

Dall’1 ottobre ci saranno importanti novità per milioni di lavoratori dipendenti. Lo smart working per tanti è giunto al capolinea mentre altri potranno continuare a lavorare da casa. Durante questi tre anni molte aziende sono state costrette a cambiare la mansione dei lavoratori fragili in modo da rendere possibile lo smart working e tutelare la loro salute, senza penalizzazioni in termini di stipendio, naturalmente.

Stop smartworking
Dall’1 ottobre molti dovranno tornare in ufficio – Thewisemagazine.it

A fronte di molti vantaggi per i lavoratori e per l’ambiente, lo smart working ha creato anche disservizi, soprattutto nel settore della pubblica amministrazione. Il Governo ha deciso, dunque, di non prorogare oltre il 30 settembre l’obbligo di smart working né per i dipendenti con figli under 14 né per i lavoratori fragili. Tuttavia ci sono delle eccezioni. In caso di certificazione medica che attesti una situazione di grave immunodeficienza, un lavoratore potrà continuare a lavorare da casa fino al 31 dicembre 2023 se la sua mansione è compatibile con il lavoro agile.

Questo vale però soltanto per i lavoratori del settore privato. I dipendenti della pubblica amministrazione dovranno rientrare in ufficio.  Il lavoro da casa ha portato vantaggi ai lavoratori che hanno potuto risparmiare su benzina, pasti fuori casa, abbonamento dei mezzi pubblici. Tuttavia in molti casi la scarsità di personale presente fisicamente negli uffici, ha creato problemi nel settore pubblico in quanto il nostro paese non è ancora del tutto preparato per questa modalità di lavoro.

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