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Economia

TFR: come controllarlo in busta paga per non farsi fregare o avere meno

Published by
Fabiana Coppola

Come controllare il TFR in busta paga e non farsi fregare mai più? Ricevere meno di quanto si pensi a volte è un’ingiustizia quindi meglio sapere la cifra.

Controllare la cifra in busta paga per non farsi fregare mai più e sapere con esattezza a quanto ammonta il Tfr nel momento in cui si decide di cessare il rapporto di lavoro: ecco come fare per non farsi mai più fregare.

TFR: come controllarlo in busta paga -thewisemgazine.it

Che si tratti di licenziamento o della fine del rapporto di lavoro per altri motivi il TFR spetta sempre. Ma come fare per sapere con esattezza a quanto ammonta? C’è un metodo che permette di controllare la cifra esatta.

TFR, come controllare la cifra esatta in busta paga: ecco a quanto ammonta

Da 40 anni esistono in Italia norme che si occupano di disciplinare il TFR ovvero il Trattamento di Fine rapporto detto anche liquidazione. Questo strumento è destinato a tutti i lavoratori subordinati del settore sia privato che pubblico e spetta a tutti coloro che chiudono un rapporto di lavoro. Nel caso di dimissioni o di licenziamento, anche per giusta causa, questo spetta sempre in quanto si figura come un diritto del lavoratore.

Per non farsi fregare o avere meno: controlla così il TFR -thewisemagazine.it

Per controllarlo con esattezza e non farsi fregare bisogna guardare bene la busta paga. Il TFR si trova infatti nella parte bassa e per calcolarlo basta dividere la retribuzione annuale, comprensiva di tredicesima e quattordicesima, per 13,5. L’accantonamento viene rivalutato al tasso fisso dell’1,5% rapportato ai mesi effettivi lavorati durante l’anno più una parte legata all’ISTAT.

Il TFR è una parte della retribuzione che i lavoratori accantonati mensilmente da parte del datore di lavoro e che viene liquidata alla cessazione del lavoro. La busta paga è a tutti gli effetti un documento che ogni mese viene consegnato al lavoratore per lo stipendio. Nella parte basse si trova la sezione dove viene riportata la quota mensile di TFR. Oltre all’importo del mese sul cedolino si trovano anche le quote maturate nel tempo. Può essere dato sia alla fine del rapporto di lavoro che prima richiedendo un anticipo.

In questo caso però solo chi ha maturato almeno 8 anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro. La somma non può essere superiore al 70% rispetto all’importo maturato e deve essere giustificata. Ad esempio la si può richiedere se si necessita di un anticipo per  acquistare la casa o per sostenere spese sanitarie. Occorrono documenti specifici per provare che si necessita di una parte del TFR.

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Fabiana Coppola

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