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Tumore alla prostata grave: la combinazione di due farmaci ferma la progressione

Published by
Sebastiano Spinelli

Grazie all’unione di due farmaci sarebbe possibile fermare la progressione del tumore alla prostata. Di quali medicine stiamo parlando?

Uno dei mali più grandi da affrontare è il tumore. Si può manifestare in momenti casuali della propria vita. Uno dei più temuti è sicuramente il cancro alla prostata. Purtroppo è difficile da diagnosticare in tempo dato che la sua progressione è inaspettata e molto veloce. Tuttavia una recente terapia è stato in grado di rallentarlo in maniera efficiente.

Tumore alla prostata: quali medicine potrebbero fermarlo? – Thewisemagazine.it

Noi sappiamo che la forma più grave che ci sia è il tumore metastatico. Resiste ai farmaci che sopprimono i livelli del testosterone. Quindi è la forma più grave di anche di questo tipo di cancro, ed è anche il più diffuso tra la popolazione maschile. Rappresenta quasi il 19% di tutti i casi registrati. La causa è la mutazione Brca, che colpisce il seno, la prostata e l’utero. Però una terapia potrebbe alterarne la progressione.

Tumore alla prostata, lo sviluppo può essere rallentato: ecco in che modo

A comunicarlo è il congresso della Società Americana di Oncologia Clinica di Chicago. Il tumore alla prostata metastatico potrebbe essere rallentato da alcuni medicinali. E non si tratta di fantascienza o di un esperimento, bensì di una realtà empirica. Ma quali sono i farmaci che possono farlo, e per quale ragione avviene di preciso? Continua a leggere per scoprirlo: è una notizia grandiosa per tutti.

Ecco quali medicine potrebbero fermare la progressione del tumore alla prostata – Thewisemagazine.it

La chiave è una terapia standard a base di enzalutamide. Questo trattamento sanitario innovativo prevede la combinazione con il PARP inibitore talazoparib. Aumenta in maniera significativa la sopravvivenza e non c’è alcun effetto collaterale importante. La qualità della vita dei pazienti non cambia in alcun modo. Inoltre la combinazione dei due farmaci riduce del 37% la progressione della malattia o il rischio di morte. Come se non bastasse c’è anche la conferma dello studio TALAPRO-2.

La sperimentazione aveva lo scopo di indagare sul periodo di tempo in cui il tumore non progredisce. Così facendo hanno trovato un modo per rallentarlo e curare il paziente prima che sia troppo tardi. Lo studio è stato già pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet. Sono presenti anche sette centri di ricerca italiani, i quali hanno contribuito alla ricerca. In futuro si spera di migliorare ancora di più questa terapia ma i risultati fanno ben sperare.

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Sebastiano Spinelli

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