Sempre più coppie italiane litigano durante i viaggi in auto: il motivo è sorprendentemente moderno e riguarda un’app che tutti usiamo quotidianamente.
C’è chi sogna le vacanze come un’occasione per rinsaldare il rapporto di coppia, chi le pianifica da mesi con l’idea di creare ricordi indimenticabili e chi, invece, finisce per ricordarle soprattutto per i litigi. In un mondo iperconnesso, dove la tecnologia promette di semplificare ogni aspetto della vita quotidiana, anche il semplice atto di mettersi in macchina per partire insieme può trasformarsi in una trappola relazionale.

Non si tratta di divergenze sulla meta o su dove andare a cena una volta arrivati. Il problema si presenta molto prima, quando il viaggio è appena iniziato, i bagagli sono sistemati, la musica è in sottofondo e… compare sullo schermo dello smartphone la classica freccia blu. È in quel momento, apparentemente innocuo, che comincia il test più sottovalutato per qualsiasi coppia: il percorso da seguire.
Litigano tutti per lo stesso motivo in auto, è questo
Secondo recenti osservazioni comportamentali, oltre sei coppie su dieci discutono durante il tragitto delle vacanze a causa di Google Maps. Sì, proprio l’app che dovrebbe facilitare gli spostamenti si rivela uno dei principali inneschi di tensione a bordo. Ma perché succede?
La prima frattura si apre spesso sulla percezione del tragitto. C’è chi preferisce la via più breve e chi quella panoramica; c’è chi si fida ciecamente della voce metallica che guida passo dopo passo e chi invece si ostina a voler fare “di testa propria”. Il navigatore non è più un assistente ma diventa un arbitro silenzioso che sembra prendere le parti dell’uno o dell’altro.
Subentra poi la gestione dello stress. Guidare su autostrade affollate o cercare parcheggio in città sconosciute mette alla prova i nervi più saldi. Se poi le indicazioni fornite da Maps sembrano errate o conducono a vicoli ciechi aumenta ulteriormente la tensione. In questi momenti critici il navigatore diventa capro espiatorio perfetto anche se spesso l’irritazione nasconde malcontenti verso il partner.
La comunicazione all’interno dell’abitacolo cambia completamente dinamiche e tonalità rispetto alla quotidianità domestica. La necessità di prendere decisioni rapide sotto pressione del traffico intensifica emozioni già tese rendendo ogni piccolo disaccordo potenzialmente esplosivo.

Un altro aspetto critico riguarda la fiducia nella tecnologia contrapposta all’istinto personale. Quando queste due visioni collidono emerge inevitabilmente lo scontro: “Hai sbagliato strada!” può facilmente trasformarsi nel ben più profondo “Non ti fidi delle mie capacità?”
Infine non va sottovalutata l’influenza negativa della dipendenza dagli strumenti digitali sulla nostra capacità innata di orientamento; quando Google Maps fallisce ci sentiamo persi ed impotenti alimentando frustrazioni pronte ad esplodere nei confronti del nostro compagno/a di viaggio.
Forse non è questione d’abbandonare completamente l’utilizzo dei navigator satellitari ma piuttosto riscoprire l’importanza del viaggio come esperienza condivisa oltre gli schermi; accettando deviazioni impreviste come opportunità piuttosto che ostacoli forse potremmo ritrovare quella complicità perduta tra driver & co-driver riducendo così quelle tensioni superflue che troppo spesso minano i nostri rapporti affettivi.