Glovo e le consegne “hot” dei rider: l’ultima sentenza farà molto discutere

Una recente decisione del tribunale potrebbe cambiare profondamente le regole del lavoro su due ruote.

Negli ultimi anni la gig economy è diventata uno dei fenomeni più discussi del mondo del lavoro. Se da un lato ha offerto opportunità rapide e flessibili a migliaia di persone, dall’altro ha sollevato interrogativi sempre più pressanti sulla tutela dei diritti dei lavoratori.

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Glovo e le consegne “hot” dei rider: l’ultima sentenza farà molto discutere- thewisemagazine.it

La figura del rider, simbolo per eccellenza di questo settore, rappresenta al meglio le contraddizioni del modello: autonomia e immediatezza convivono con precarietà e rischi spesso sottovalutati. Le sfide si fanno ancora più complesse quando entrano in gioco fattori esterni come il cambiamento climatico e le ondate di calore, ormai sempre più frequenti e intense. Proprio su questo fronte è arrivata una decisione giudiziaria destinata a far discutere a lungo, perché introduce nuovi standard e apre la strada a un modo diverso di intendere la protezione dei lavoratori nelle condizioni più difficili.

Rider sotto il sole cocente: quando la legge cambia le regole del gioco

In una svolta significativa per il mondo della gig economy in Italia, il Tribunale del lavoro di Milano ha emesso una sentenza che impone a Foodinho Srl, gestore del servizio di consegna Glovo nel paese, di adottare misure concrete per la tutela dei suoi rider durante le ondate di caldo estremo. La decisione, datata 18 agosto 2025, segna un precedente importante nella lotta per i diritti dei lavoratori in condizioni climatiche avverse.

La sentenza introduce un aumento del “bonus caldo“, portandolo a €0,30 per consegna quando la temperatura raggiunge o supera i 25°C. Questa soglia è notevolmente inferiore ai 32°C precedentemente fissati dall’azienda come limite per l’attivazione del bonus. Tale modifica non solo riconosce la necessità di proteggere i lavoratori già a temperature relativamente moderate ma amplia anche il numero di situazioni in cui il bonus viene applicato.

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Una recente decisione del tribunale potrebbe cambiare profondamente le regole del lavoro su due ruote.- thewisemagazine.it

Oltre all’aumento economico, il tribunale ha stabilito che ogni rider debba essere dotato di dispositivi di protezione obbligatori contro il caldo. Questi includono cappelli con visiera, occhiali da sole con filtri UV, crema solare ad alta protezione, borracce termiche e sali minerali idrosolubili. Una dotazione completa che mira a mitigare gli effetti nocivi dell’esposizione prolungata al sole e alle alte temperature.

Un altro aspetto fondamentale della sentenza riguarda l’integrazione nel Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) delle variabili legate ai rischi climatici. Il documento dovrà ora considerare fattori quali età, genere, maternità e provenienza geografica dei rider oltre alla tipologia del loro contratto. Questo approccio olistico alla valutazione dei rischi rappresenta un passo avanti significativo verso una maggiore personalizzazione delle misure protettive.

La decisione impone inoltre a Glovo la consultazione sindacale con Riccardo Vittorio Marotta per Filcams Cgil su temi legati al caldo e alla sicurezza sul lavoro. Questa mossa introduce nella gig economy una pratica comune nel lavoro subordinato tradizionale ma finora assente nel settore delle consegne: il dialogo strutturato tra azienda e rappresentanti dei lavoratori.

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Rider sotto il sole cocente: quando la legge cambia le regole del gioco- thewisemagazine.it

Questa serie di obblighi non solo rafforza drasticamente le misure precedentemente introdotte da Glovo ma trasforma anche quello che era stato criticato come un bonus simbolico in una forma tangibile di tutela per i rider. La questione era diventata particolarmente pressante all’inizio dell’estate 2025 quando Glovo aveva introdotto un modesto “bonus caldo”, criticato aspramente da sindacati e istituzioni come incentivo rischioso piuttosto che come misura protettiva vera e propria. La sospensione nazionale del bonus estivo poco dopo aveva ulteriormente acceso i riflettori sulla necessità di interventi più efficaci.

Con questa pronuncia giudiziaria si apre quindi una nuova fase nella protezione dei lavoratori della gig economy italiana dal caldo estremo. Nonostante l’aumento del bonus possa sembrare minimo a prima vista, le implicazioni della sentenza vanno ben oltre: impongono un cambio radicale nell’approccio alle condizioni lavorative estreme e stabiliscono nuovi standard per la sicurezza sul lavoro in questo settore sempre più diffuso.

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