ISIS: passato, presente e futuro

Lo Stato Islamico (Al Dawla Al Islamiyya) ha fatto il bello e il cattivo tempo, in uno spazio situato a cavallo tra Siria ed Iraq, per oltre tre anni. L’organizzazione affonda le proprie radici in Al Qaeda: lo Stato Islamico dell’Iraq (ISI) nasce nel 2006 dall’unione dei Mujaheddin del Consiglio della Shura, legata ad Al Qaeda, e altre organizzazioni impegnate nella resistenza contro l’occupante statunitense. Tale unione si sviluppò sulla base giuridica islamica derivante dall’episodio del “patto dei profumati”: Hilf al Mutayyibin, l’episodio durante il quale Maometto ricompose alcune questioni sorte internamente al clan dei Coreisciti (al quale lui stesso apparteneva). Nel 2009 Abu Bakr Al Baghdadi esce dal campo di detenzione Camp Bucca e si riunisce ai suoi: nel corso degli anni seguenti ricostruisce la leadership dell’organizzazione, attingendo a elementi di spicco del vecchio regime Ba’athista di Saddam Hussein, e nel 2012 diventa finalmente il leader.

La bandiera dell’ISIS: nera come il velo di Aisha e con la professione di fede scritta sopra

L’ingresso in grande stile di ISIS in Siria avviene ai primi di luglio del 2013: dopo essersi impadronita di diverse aree al confine tra Iraq e Siria e aver posto sotto il proprio controllo i valici tra i due paesi, oltre a diverse forniture belliche tra cui armamenti pesanti e mezzi corazzati appartenenti all’esercito iracheno, sfrutta il campo già preparato da Al Nusra, nel frattempo ridotto a più miti consigli dalla stessa forza dimostrata dall’organizzazione di Al Baghdadi in Iraq. Le operazioni di C2 (Comando e Controllo) richiedono tuttavia un elevato numero di uomini, che vengono reperiti anche tra i combattenti già presenti in Siria: l’esempio più importante è quello di Jaysh Al-Mujahirin wa al-Ansar (Esercito degli Emigranti e degli Ausiliari), guidata da Omar Al Shishani.

L’articolo completo è disponibile sul nostro magazine alle pagine 9-13.

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