La rivoluzione di Van Basten: cosa funziona e cosa no

Van Basten
Marco Van Basten – ACMilan. 14/8/88. Credit: Colorsport

Van Basten, l’ex giocatore di Milan e Olanda, ha proposto otto migliorie per il calcio moderno. Ma saranno davvero tutte utili?

Come tutti gli sport più importanti presenti nella modernità, il calcio vive costantemente di contraddizioni. Bisogna far crescere i giovani ma si pretendono squadre subito competitive, è necessario risparmiare ma anche spendere – e tanto – per vincere. Spinte che si intrecciano di continuo e che, contemporaneamente, contribuiscono a tenere in piedi un apparato che è un po’ come l’amore: sembra semplice, ma in realtà è molto difficile da comprendere.

Resta però indubbio che il calcio, almeno a livello attuale, meriti dei miglioramenti in alcuni aspetti decisivi. Come la storia insegna, più passano gli anni e più bisogna allinearsi al momento presente della nostra vita. Certo, ogni cambiamento è difficile, perché include la necessità di adattarsi a qualcosa di nuovo sul nostro cammino. Nel pallone le novità in procinto di arrivare – o che hanno già fatto la loro comparsa – sono tantissime: l’esempio più lampante è certamente l’utilizzo della VAR (Video Assistant Referee), la cosa attualmente più vicina alla moviola in campo.

Al di là degli strumenti tecnologici, che inevitabilmente saranno determinanti in futuro anche nel mondo calcistico, qualcuno sta già provando a cambiare le cose in maniera “umana”: quel Marco Van Basten che in carriera ha fatto cose egregie e che adesso vuole lasciare il segno anche da dirigente. Il Cigno di Utrecht, tra i più forti giocatori della storia nonostante i tanti infortuni e il ritiro prematuro, in una recente intervista ai tedeschi di Bild ha esposto ben otto idee per migliorare il calcio moderno. L’olandese scende dunque idealmente di nuovo in campo, in prima persona e dall’alto di una posizione importante come quella di Responsabile per lo Sviluppo Tecnico per la FIFA, al fine modificare le cose. Ma le proposte di Van Basten sono davvero tutte attuabili, o alcune rischiano di snaturare clamorosamente questo sport? Proviamo a rifletterci su.

L’articolo completo è disponibile sul nostro magazine alle pagine 32-36.

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