Formula 1, Vettel contro Hamilton: il post Monza

È tutta un’altra storia rispetto al mondiale di un anno fa. In questa stagione, finora si è visto effettivamente un possibile contendente al titolo iridato della F1, ad appannaggio esclusivamente di piloti Mercedes dal 2014. Infatti, durante i campionati passati spesso non vi era una vera e propria “seconda forza” capace di mettere i bastoni tra le ruote alle frecce d’argento. Arrivati oltre il giro di boa, il mondiale Formula 1 è sempre più nel vivo: prosegue infatti un testa a testa senza esclusione di colpi tra Ferrari e Mercedes. Proprio lo scontro tra la scuderia di Maranello e la casa tedesca rende il tutto un po’ più incerto, più emozionante. Una battaglia avvincente che dopo il GP d’Italia vede il sorpasso in classifica da parte di Lewis Hamilton nei confronti del suo diretto rivale Vettel, staccandolo di tre punti dal primo posto.

Sebastian Vettel e Lewis Hamilton, i due pretendenti al titolo mondiale di Formula 1 2017. Foto: Reuters.
Sebastian Vettel e Lewis Hamilton, i due pretendenti al titolo mondiale di Formula 1 2017. Foto: Reuters.

Una stagione partita sotto il migliore degli auspici per la Ferrari, che nel primo gran premio dell’anno è riuscita a trionfare davanti al duo Hamilton-Bottas: la maniera migliore per mettersi alle spalle una stagione deludente, ritrovando il gradino più alto del podio che mancava dal GP di Singapore del 2015. Sin dai test pre-stagione si vedeva una rossa più competitiva, capace di usurare meno le gomme. Una strada diversa, quella percorsa dalle Ferrari rispetto alle Mercedes, che riescono a raggiungere velocità più alte in rettilineo, perdendo però qualcosa nelle curve un po’ meno veloci. Differenza che sta racchiusa nelle specifiche delle singole vetture: a far parlare, infatti, è stato il particolare del passo (distanza tra ruote anteriori e posteriori). La Ferrari – vettura con passo più corto – è capace di essere più agile in punti più stretti del circuito come le chicane e i tornanti, mentre la Mercedes durante questi anni è stata una vera e propria forza, capace di sfruttare a pieno l’aerodinamica, traendo vantaggio dall’avere una vettura col passo lungo. Alla luce di queste caratteristiche diverse tra le due monoposto, non stupisce infatti come in circuiti “più lenti” e “più veloci” questa differenza si sia sentita. In gran premi tortuosi e pieni di curve strette come il GP di Monaco, del Hungaroring e di Sakhir, a trionfare è stata la scuderia di Maranello, così come allo stesso tempo in tracciati del mondiale con lunghi rettilinei e curve veloci come il GP di Cina, del Canada e lo stesso GP d’Italia ad aver avuto la meglio è stata la Mercedes.

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Formula 1, GP d’Italia: un weekend perfetto per le Mercedes, per le Ferrari un po’ meno

Sotto questa falsariga si può dire che è stato il fine settimana di Lewis Hamilton che oltre ad aver conquistato la sua sessantanovesima pole in carriera – record assoluto della Formula 1, superato anche Michael Schumacher a quota sessantotto – è salito sul primo gradino del podio in una gara dominata dal primo all’ultimo giro. Alla giornata del venerdì di libere, il divario tra Mercedes e Ferrari non era poi così netto: infatti alla fine della seconda sessione di free practice, il miglior tempo è stato segnato da Valtteri Bottas con 1:21:406. Nel giro di mezzo secondo, rispettivamente erano racchiusi i tempi di Hamilton, Vettel e Raikkonen, in una differenza di tempi assolutamente minima. Nella giornata di sabato, le sessioni di prove libere e di qualifica sono state pesantemente condizionate dalla pioggia. La FP3 della mattina ha visto scendere in pista solo sette monoposto delle venti iscritte al campionato, così come a causa della stessa pioggia, i giudici di gara sono stati costretti a sventolare la bandiera rossa dopo l’incidente della HAAS di Romain Grosjean, interrompendo così la Q1. La sessione di qualifica era regolarmente iniziate alle ore 14, però in seguito alle condizioni non sicure della pista, la Q1 è ripresa solamente alle 16:30.

La Formula 1 HAAS di Romain Grosjean che viene portata fuori pista dai commissari di gara. Foto: AFP/Getty Images.
La Formula 1 HAAS di Romain Grosjean che viene portata fuori pista dai commissari di gara. Foto: AFP/Getty Images.

Scampato il rischio di dover ripetere la sessione di qualifiche – come già successo in altre occasioni, ad esempio a Austin nel 2015 – alla domenica mattina, alla fine della Q3 il miglior tempo è stato segnato da Lewis Hamilton, che sotto la pioggia fitta è riuscito a conquistare il primo posto in griglia. Al suo fianco, da segnalare il secondo posto di Lance Stroll, esordiente della Williams che ha segnato il quarto tempo, rimbalzato al secondo per via delle penalità inflitte a Max Verstappen e Daniel Ricciardo. Solo in terza fila le Ferrari, rimbalzate anche loro fino alla terza fila in griglia per via delle squalifiche di chi le precedeva. La pioggia è stata la nemica peggiore per la rossa di Maranello: l’assetto aerodinamico scarico montato per il circuito di Monza ha giocato contro le speranze di Vettel e Raikkonen, in una situazione – quella di pista bagnata – che richiede più aerodinamica possibile.

Lewis Hamilton festeggia la sua 69° pole position in Formula 1 al termine della Q3 del GP d'Italia. Foto: Getty Images.
Lewis Hamilton festeggia la sua 69° pole position in Formula 1 al termine della Q3 del GP d’Italia. Foto: Getty Images.

La gara è stata un trionfo assoluto per le Mercedes che hanno portato il duo Hamilton-Bottas sui primi due gradini del podio. Lewis cinicamente perfetto, non ha mai rischiato nulla in una gara in cui il suo diretto avversario – Sebastian Vettel – lottava per risalire dalle retrovie. Sempre sulla falsa riga delle differenze di caratteristiche strutturali delle singole monoposto, le frecce d’argento parevano come le favorite assolute sul circuito di Monza. Come detto da diverse testate giornalistiche, l’unico rosso Ferrari a splendere è stato quello dei tifosi, che come sempre hanno invaso il celebre autodromo. In una gara a tinte perlopiù argentate si è visto un grande Daniel Ricciardo: costretto a partire in fondo alla griglia – fin dal sedicesimo posto – per aver cambiato elementi della sua power unit, è riuscito a guadagnare posizioni durante l’arco della gara, sfiorando perfino il podio. Un grande merito che a lui va riconosciuto è stato quello di rischiare il tutto per tutto entrando al box per cambiare la mescola di gomme, passando dallo pneumatico soft a supersoft, praticamente una gomma usata principalmente per le qualifiche. Inoltre, è stato l’ultimo pilota a effettuare il pit stop, quindi avendo la monoposto più scarica ha inanellato tempi veloci, tra cui il giro veloce della giornata. L’unico raggio di sole per la Ferrari in un cielo grigio Mercedes è che Monza rappresentava l’ultima delle piste più “critiche” per le caratteristiche che la Rossa di Maranello presenta.

La festa dei tifosi alla fine del Gran Premio d'Italia di Formula 1 all'Autodromo di Monza. Foto: Getty.
La festa dei tifosi alla fine del Gran Premio d’Italia di Formula 1 all’Autodromo di Monza. Foto: Getty.

Formula 1, Vettel vs Hamilton: la lotta continua

Questa lotta affascinante, come detto in precedenza, è entrata nel vivo. Per la prima volta in stagione a essere primo nella classifica iridata è proprio il britannico, che quest’anno ha ricoperto il ruolo di inseguitore. Finiti i gran premi europei la lotta continuerà in giro per il mondo, negli ultimi sette tracciati che rimangono da qui alla fine della stagione. Pur essendo una lotta a due, come visto anche nel recente GP di Monza, c’è da tenere d’occhio il team Redbull, che costituisce sempre una discreta minaccia: fin da sempre la monoposto motorizzata Renault è il punto di riferimento da diversi anni a livello di aerodinamica, anche grazie al proprio telaio, spesso fiore all’occhiello dell’ingegneria di casa Redbull. Sopratutto, un Ricciardo come quello che si è visto a Monza, misto all’esuberanza di un giovane Verstappen che ha dimostrato di essere capace – quando imbrocca la gara giusta – di mettere in difficoltà anche piloti molto più esperti. Discorso Redbull aperto non a caso, dal momento che il prossimo Gran Premio sarà disputato sul circuito cittadino di Marina Bay a Singapore: la corsa in notturna ha spesso premiato Sebastian Vettel, che ha vinto tre volte su quattro quando correva con la Redbull.

I tre piloti sul podio del Gran Premio d'Italia di Formula 1. Foto: EPA.
I tre piloti sul podio del Gran Premio d’Italia di Formula 1. Foto: EPA.

In linea teorica sembrerebbe un circuito amico per la Ferrari, dal momento che presenta diverse curve veloci e cambi di direzione rapidi, così come nel circuito di Austin vi sono due rettilinei lunghissimi, che aumentano di gran lunga le chance di vittoria da parte delle frecce d’argento. Inoltre, Hamilton sul Circuit of Americas ha trionfato ben quattro volte su cinque edizioni disputate dell’appuntamento a stelle e strisce. Una battaglia intensa che verrà decisa letteralmente da piccolissimi dettagli, l’essenza della Formula 1. Comunque vada a finire, il duello tra Vettel e Hamilton sarà ricordato sicuramente dai fan del motorsport. Soprattutto, è una storia che avrà diversi sequel: Vettel e Raikkonen hanno rinnovato i propri contratti con la casa di Maranello rispettivamente fino al 2020 e al 2018. Voci di corridoio invece danno per quasi fatto il rinnovo di contratto per Hamilton, che potrebbe essere ufficializzato tra metà stagione e la fine del campionato, dopo aver smentito delle clamorose indiscrezioni che lo potevano portare addirittura in rosso Ferrari.

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