Mister Tripla doppia: Russell Westbrook

Lo scorso 10 maggio, Russell Westbrook ha stabilito il nuovo record di triple doppie nella storia dell’NBA: 182 (chiudendo la stagione regolare a 184 totali). Il record resisteva da quarantasette anni e apparteneva a Mr. tripla doppia Oscar Robertson. Non contento, Westbrook decide anche di finire l’anno con una tripla doppia di media, per la quarta volta negli ultimi cinque anni.

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Stagione di riscatto

Con la sfortunata parentesi di Houston, Russ ha interrotto una serie di stagioni fenomenali dal punto di vista personale per ricominciare, però, proprio da dove aveva interrotto. Ha solamente dovuto ritrovare il ruolo da leader che non aveva più nella franchigia che “era” di James Harden.
Nel team della Capitale, invece, ha trovato un All-Star abituato a essere un secondo violino: Bradley Beal, primo marcatore della squadra e gregario di lunga data di John Wall (che però, era fuori da circa due anni).
Proprio John Wall è stato spedito in direzione Rockets per appena una prima scelta.

Un incontro che avrebbe fatto bene a entrambe le parti: i Wizards venivano da un’annata terribile conclusa con la penultima difesa della lega e la mancata partecipazione ai play-off; Westbrook doveva dimostrare di essere ancora quel giocatore mostruoso, che faceva corrispondere le sue statistiche personali alle vittorie di squadra.

La stagione era iniziata anche con risvolti negativi: cinque sconfitte di seguito a inizio stagione e un record di squadra che recitava 17-32 ai primi di aprile. Inizia qui il mese migliore della stagione di RW0, che decide di portare la squadra a lottare per il play-in e non per la più facile lottery, con il nuovo Mr. Tripla Doppia che trascina il team con undici vittorie nell’arco di meno di trenta giorni.

Mister Tripla Doppia, Russell Westbrook, con la maglia dei Wizards.
RW0 è tornato il leader che era a OKC. Con una consapevolezza e, soprattutto, una serenità maggiore rispetto alla passata stagione.

Statpadder

«Gioca solo per le statistiche», «I compagni gli lasciano i rimbalzi», «Le sue triple doppie non sono utili per il team».
Queste sono solo alcune tra le infinite critiche rivolte al prodotto di UCLA, accusato di essere più uno attento ai record personali, un egoista interessato solamente a se stesso.
Non si nega che a volte succeda, generalmente anche in serate negative per Russell.

A volte però, i “fan” dimenticano che a OKC prima e ora ai Wizards, le triple doppie di Westbrook,hanno coinciso spesso con la vittoria del team (136-45 è il record di win-lose quando RW0 ha una tripla doppia a referto). I “fan” dimenticano anche di quanto, con un supporting cast decisamente rivedibile, fosse l’unica speranza per il suo team. Non solo vincere, ma anche cercare di imbastire una transizione era compito di Russ (spesso costretto a essere iniziatore e rifinitore). Quindi sì, gli vengono lasciati i rimbalzi ma non solo per le triple doppie.

Mr. Tripla Doppia

Dopo aver distrutto un record che resisteva da quasi cinquant’anni e aver mantenuto una tripla doppia di media per quattro stagioni, il titolo di Mister Tripla doppia cambia definitivamente padrone. Anche per i suoi detrattori più ostinati, Russ si è preso la corona di Oscar Robertson (che tifava per RW0 in tempi non sospetti).

Classifica all time di triple doppie. Mister Tripla Doppia: Weestbrook davanti ad Oscar Robertson.
Classifica ufficiale delle triple doppie per giocatore.

E poi, siamo onesti: Westbrook è un giocatore talmente divertente da veder giocare che perdoniamo anche le sia le serate (poche) da “Westbrick” sia quelle alla ricerca disperata dei numeri.

D’altronde, come può non essere entusiasmante veder realizzata una tripla doppia senza errori al tiro (18-14-11, con 6/6 dal campo e ai liberi)? O veder giocare qualcuno andare oltre la tripla doppia, con ben due partite da almeno 20-20-20 (l’unico altro in grado di riuscirci una sola volta è stato Wilt Chamberlain nel 1968)?

Sicuramente Russ, haters o no, è entrato nella storia di questo sport, proiettato a superare ancora una volta tutti i suoi record personali.
Nel mentre noi ce lo godiamo, adorando anche la sua arroganza.

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