Quanto caffè si beve in Italia?

Il caffè è una delle bevande più amate dagli italiani tanto che, in fondo, non stupisce che proprio il nostro Paese sia considerata una delle patrie della prelibata tazzina. Ma quanto caffè si beve in Italia?

Per stimarlo, abbiamo attinto alle ultime statistiche sul calcolo della quantità di caffè consumato a casa e nei bar e i risultati… sono davvero straordinari.

Oltre 9 milioni di caffè bevuti ogni giorno

Cominciamo subito con qualche numero. Stando alle più recenti analisi, l’Italia importa annualmente 300 milioni di tonnellate di caffè, consumando circa 2,6 miliardi di tazzine nello stesso periodo.

Il tutto, tradotto in termini più vicini, significa che ogni nucleo familiare consuma in media 37 kg di caffè l’anno, e che nel nostro Paese vengono consumati circa 9,3 milioni di tazzine di caffè ogni giorno. Il giro d’affari che risulta così alimentato supera i 20 miliardi di euro.

Nonostante tali numeri siano evidentemente di grande rilievo, in termini assoluti gli italiani non sono la popolazione più addicted per quanto riguarda la prelibata bevanda nera. Sono infatti gli USA ad aggiudicarsi il primo posto tra i Paesi che consumano più caffè, con una media di oltre 400 milioni di tazzine sorseggiate ogni giorno. Certo, si può ben evidenziare come il caffè americano sia mediamente molto diverso da quello bevuto in Italia, e come per certi versi sia considerato più una tisana che una bevanda rigenerante ed energizzante come il nostro espresso…

Scorte infinite, o quasi

Nonostante la continua crescita del consumo di caffè, c’è una buona notizia per tutte le persone che non riescono proprio a rinunciare alla tazzina e che in questo momento stanno temendo che un così intenso ricorso al caffè possa pregiudicarne la sostenibilità nel tempo.

Se infatti tutti gli abitanti del mondo decidessero di bere una tazzina di caffè al giorno, ci vorrebbero comunque più di 500 anni per terminare le scorte di caffè con gli attuali ritmi di produzione. Insomma, è molto difficile immaginare che il caffè possa effettivamente essere a rischio. Il problema è, semmai, di tipo qualitativo e di sostenibilità.

Quale caffè consumare: meglio preferire le coltivazioni sostenibili

Le considerazioni che sopra abbiamo riassunto ci portano ad un ulteriore spunto di analisi, rappresentato dall’analisi qualitativa e di impatto ambientale delle coltivazioni di caffè. Se infatti non sembra esservi un problema di esaurimento delle scorte di caffè, sia nel breve che nel lungo termine, non ci si può che soffermare sull’impatto negativo delle coltivazioni di caffè e su quello di tutta la filiera.

Appare infatti evidente che un consumo pienamente sostenibile dovrebbe interrogarsi sulla provenienza di ogni tazza di caffè. Qualche esempio?

In generale, sarebbe opportuno ridurre o evitare il consumo di caffè istantaneo, che per le modalità di produzione (l’uso intenso di acqua e di alcun e sostanze chimiche) è mediamente più dannoso rispetto a quello tradizionale che gli italiani sono soliti consumare a casa o nei vari bar delle città. Per quanto concerne proprio quest’ultimo, la raccomandazione sarebbe quella di privilegiare caffè proveniente da coltivazioni sostenibili e a basso impatto ambientale.

Quanto caffè si deve bere al giorno?

Concludiamo infine ricordando che la quantità ideale di caffè non dovrebbe superare i 400 mg al giorno. In tal senso, ricordiamo anche come non sia possibile determinare una stretta correlazione tra i limiti di caffè da assumere quotidianamente e il numero di tazzine bevute.

Molto dipende infatti dal tipo di caffè. Si consideri che un caffè espresso non supera generalmente gli 80 mg di caffeina, mentre un caffè lungo, americano, può arrivare anche a 90 mg. Un caffè decaffeinato ha un contenuto di caffeina trascurabile, pari a meno di 10 mg per tazzina.

Insomma, bere tra le 3 e le 4 tazzine di caffè al giorno dovrebbe garantire tutti gli aspetti positivi di questa bevanda, senza alcun pregiudizio per l’organismo.

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