Zanzare, come capire se una puntura è diventata infetta e cosa fare subito

Le zanzare, oltre ad essere gli insetti più fastidiosi, possono portare anche infezioni. Ecco come capire se la puntura si è infettata. 

La famosa famiglia di insetti chiamata Culicidae, di cui fanno parte le zanzare, è la più temuta al mondo. Infatti, secondo ScienceAlert, gli esseri viventi che provocano più morti umane sono proprio le zanzare (al secondo posto ci sono, purtroppo, gli stessi esseri umani).

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Punture di zanzare che si infettano – thewisemagazine.it

Ma quando sono nate le zanzare? In realtà, è difficile dirlo con certezza, ma il fossile più antico trovato con una zanzara intrappolata all’interno risale a circa 46 milioni di anni fa. La prestigiosa scoperta è stata fatta nello Stato del Montana negli Stati Uniti, e l’antico insetto ritrovato aveva persino la pancia piena di sangue.

Le punture delle zanzare che si infettano

Dopo la puntura di una zanzara capita a tutti di volersi grattare, a causa del forte prurito. Chiaramente, per non peggiorare la situazione non bisogna assolutamente grattarsi. Talvolta, queste fastidiose punture potrebbero diventare infette, e il modo migliore per accorgersene è capire se si avverte una sensazione di calore al tatto. In più, in presenza di infezione la parte della pelle punta dall’insetto diventa rossa e si rigonfia. E’ molto importante curare queste infezioni, poiché potrebbero peggiorare e trasformarsi in un ascesso o addirittura in una cellulite infettiva. Inoltre, alcuni giorni dopo, la zona interessata potrebbe subire un’infezione secondaria, soprattutto se il pungiglione della zanzara ha rilasciato anche dei microrganismi patogeni nella pelle.

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Cosa fare durante un infezione – thewisemagazine.it

Per quanto riguarda le caratteristiche della puntura, all’inizio sulla pelle appare una specie di protuberanza, che si rigonfia a causa di una reazione chimica con le proteine della saliva della zanzara. Inoltre, l’infezione può essere riconosciuta se la protuberanza appare molto rossa e comincia ad emanare calore, con la conseguente voglia di grattarsi. Un altro modo per sapere se la puntura si sta infettando è calcolare i giorni: se i sintomi durano più di quattro giorni significa che potrebbe essere infetta. E non solo: c’è la possibilità che possa diventare un ascesso, cioè quando sulla puntura si forma il pus a causa dell’ingresso dei batteri. Questo peggioramento lo si può facilmente riconoscere, oltre per la presenza di pus, anche per il forte dolore e per l’eccessivo rigonfiamento.

Talvolta, l’ascesso potrebbe portare persino la febbre e i brividi, e in questo caso bisogna rivolgersi al medico. Solitamente, questi problemi possono essere risolti senza nessun trattamento, ma in rari casi i medici praticano un’incisione per far drenare la lesione. Nella maggior parte dei casi non c’è bisogno di prendere antibiotici, tranne quando il paziente presenta un’infezione sistemica.

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