Stipendio da 1.200 euro? Oggi ci basta appena, in futuro sarà una condanna: prenderai una pensione da fame

Il futuro non è roseo per chi oggi ha uno stipendio di 1200 euro al mese: secondo i calcoli in futuro avrà una pensione da fame.

Lo stipendio medio in Italia, ad oggi, si aggira intorno ai 1200 euro al mese. Ma quale sarà l’importo della pensione calcolata sulla base di tale stipendio? Le previsioni non sono buone. In questo articolo vi spieghiamo tutto nei dettagli.

In futuro pensioni da fame
In futuro pensioni da fame – thewisemagazine.it

L’Italia è fanalino di coda in Europa per stipendi e pensioni: abbiamo gli stipendi tra i più bassi. Non c’è da stupirsi che molti giovani preferiscano trasferirsi all’estero dove non solo gli stipendi sono più alti ma anche le prospettive di fare carriera sono più rapide. Basti pensare che in Svizzera un cameriere, in media, guadagna 4000 franchi al mese che, convertiti in euro corrispondono a 4176 euro. In Italia non bastano laurea e dottorato, spesso, per raggiungere tale cifra.

Nel nostro Paese, ad oggi, lo stipendio medio si aggira intorno ai 1200 euro al mese. Tale cifra non solo è ormai insufficiente per vivere ma da origine anche ad un altro problema: l’importo delle future pensioni sarà davvero misero. Se oggi, con 1200 euro al mese – specialmente in certe città come Milano e Roma – è difficilissimo arrivare alla fine del mese, in futuro andrà ancora peggio.

Stipendio di 1200 euro: ecco quale sarà la pensione

Come anticipato, gli stipendi medi in Italia sono davvero bassi se confrontati con quelli di molti altri Paesi.  Soprattutto sono insufficienti a far fronte al carovita e, inoltre, ci faranno percepire pensioni da miseria.

Pensione da fame in futuro
Molte persone avranno pensioni insufficienti per vivere – Thewisemagazine.it

In Italia il mondo delle pensioni è stato stravolto da due importanti riforme: la riforma Dini del 1995 e la riforma Fornero del 2011. Quest’ultima ha fissato l’età pensionabile a 67 anni ma per andare in pensione a 67 anni è necessario soddisfare due requisiti: avere almeno 20 anni di contributi e aver maturato un assegno previdenziale pari almeno a 1,5 volte l’importo dell’Assegno sociale.

La riforma Dini, invece, ha stabilito il passaggio dal sistema di calcolo retributivo al sistema di calcolo contributivo. Quest’ultimo, per calcolare l’importo della pensione, tiene conto solo dei contributi versati. Un lavoratore ogni mese, versa il 33% del suo stipendio in contributi per la pensione: va da sé che chi guadagna molto avrà contributi più alti di chi guadagna poco. Il 33% di 5000 euro è, ovviamente, una cifra più alta del 33% di 1200 euro.

Per calcolare l’importo della pensione bisogna fare un semplice calcolo: moltiplicare l’insieme dei contributi versati per il coefficiente di trasformazione. Quest’ultimo è un valore che aumenta con l’aumentare dell’età a cui si accede alla pensione. Stando ai calcoli chi prende uno stipendio di 1200 euro al mese e va in pensione a 67 anni con 20 anni di contributi e avrà una pensione di 450 euro mensili.

Ma, stando alla legge  Fornero, è impossibile che l’Inps gliela riconosca in quanto, perché l’assegno previdenziale deve essere almeno a 1,5 volte l’importo dell’Assegno sociale. Il valore di quest’ultimo cambia ogni anno poiché è soggetto a rivalutazione: nel 2023, ad esempio, l’assegno sociale corrisponde a 503,27 euro. Pertanto, per poter andare in pensione nel 2023, è necessario che l’importo dell’Assegno previdenziale sia pari almeno a 754 euro. Diversamente si dovrà continuare a lavorare fino a 71 anni.

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