Avere pochi amici è un male? Secondo la scienza no: ecco per quale motivo

Da tempo pensi di dover allargare la tua cerchia di amici perché pensi siano davvero pochi? Ti conviene pensarci su un attimo allora.

Più si cresce e più amici si perdono strada facendo e questa per quanto sia una triste constatazione in realtà nasconde più livelli di interpretazione. È davvero semplice stringere amicizia e conoscere persone nuove, il problema però poi è trovare quel punto di incontro o di contatto profondo che permetta di fare quel salto qualitativo in più fondamentale quando parliamo di amicizie.

Quanti amici si devono avere
Non è detto che avere pochi amici sia un male – Thewisemagazine.it

In altre parole, si può anche uscire con persone sempre diverse ogni sera, ma quante chiameresti in un momento di crisi o a quante di loro chiederesti sinceramente aiuto? Ecco perché più si cresce e più si ricerca la qualità nei rapporti che devono andare oltre la superficie.

Il rovescio della medaglia però è avere di contro davvero pochissime persone su cui poter fare affidamento e così balena sistematicamente il pensiero di conoscere gente nuova, anche solo per prendere un caffè al centro anziché rimanere a casa. Possiamo dire, insomma, come siano degli equilibri abbastanza precari e delicati. Se sei una persona solitaria tuttavia, non crucciartene più di tanto: la scienza ha splendide notizie per te.

Davvero ci si deve circondare di tantissimi amici per stare bene?

Satoshi Kanazawa e Norman Li, psicologi evoluzionisti della London School of Economics e Norman Lee dell’Università di Singapore, hanno dimostrato come le persone che hanno pochi amici o che di base tendono a stare da sole in realtà siano più intelligenti delle altre. Nello specifico, si tratta di una relazione inversamente proporzionale: più il quoziente intellettivo è alto e meno si sente l’esigenza di stare con altre persone.

Quanti amici si devono avere
Chi è più intelligente non sente l’esigenza di stare sempre con altre persone – Thewisemagazine.it

Valutando infatti i risultati di uno studio condotto su 15.000 persone di età compresa tra i 18 e i 29 anni, è emerso come pur rimanendo elevate l’esigenza di interagire con altre persone, due fattori inaspettati, ovvero la densità abitativa e l’intelligenza, influenzano non poco la nostra socialità.

In altre parole, se si vive in una città affollata, le persone intelligenti tenderanno a soffrire di meno per questa condizione perché non hanno bisogno dell’approvazione costante degli altri per vivere bene e non saranno quindi alla ricerca costante di amici pur avendone la possibilità in un centro densamente popolato. Sanno apprezzare, infatti, i momenti di convivialità, ma anche quelli in solitudine che permettono loro di non lasciarsi influenzare negativamente dagli altri.

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