Non tutti sanno che è possibile aumentare l’importo mensile della pensione grazie all’assegno sociale. Vediamo come funziona.
Sono tanti gli anziani in Italia che devono fare i conti con pensioni troppo basse per vivere. Ma c’è un modo semplicissimo per aumentare l’importo della propria pensione.
L’Italia non è un paese per pensionati! Le pensioni italiane sono tra le più basse all’interno dell’Unione europea. In compenso le tasse sono tra le più alte ed è proprio per questo che tanti anziani, giunti all’età della pensione, si trasferiscono a vivere all’estero. Gran parte delle persone, pur avendo lavorato molti anni, vuoi a causa di carriere discontinue, vuoi a causa di contratti atipici, si trovano a fare i conti con assegni previdenziali del tutto insufficienti per vivere.
E non tutti hanno diritto all’integrazione al minimo. I contributivi puri, ad esempio- cioè i lavoratori che hanno iniziato a versare i contributi dal 1996 in avanti- non hanno diritto a nessuna integrazione per arrivare almeno a raggiungere l’importo del trattamento minimo dell’Inps. Tuttavia un modo per aumentare l’importo della propria pensione c’è.
Come aumentare l’importo della pensione
In Italia gran parte dei pensionati percepiscono assegni previdenziali decisamente troppo bassi e insufficienti per vivere. Vediamo cosa si può fare per aumentare l’importo della propria pensione.
Non tutti lo sanno ma la pensione può essere aumentata grazie all’assegno sociale. L’assegno sociale è una misura riconosciuta a chi vive in stato di indigenza e ha pochissimi contributi o non ne ha affatto. L’importo cambia ogni anno in quanto è soggetto a rivalutazione. Per il 2023 l’importo dell’Assegno sociale corrisponde a 503,27 euro al mese.
Pensione e assegno sociale non si possono accumulare ma uno può integrare l’altra. In parole povere: se prendo 1000 euro al mese di pensione, non posso aumentarla ricevendo anche l’assegno sociale. Ma se l’importo della mia pensione è inferiore all’importo dell’Assegno sociale, allora posso ricevere un’integrazione che mi consenta di arrivare almeno a 503,27 euro mensili. Se, ad esempio, la mia pensione fosse di 300 euro al mese, potrò ricevere un’integrazione di 203,27 euro.
Per ottenere tale integrazione è necessario soddisfare determinati requisiti. Per prima cosa bisogna avere almeno 67 anni. È necessario essere residenti in Italia e vivere nel nostro Paese da almeno 10 anni. In secondo luogo chi vive solo deve avere un reddito annuo non superiore a 6.542,51 euro. Se, invece, una persona è coniugata, il reddito annuo non deve superare i 13.085,02 euro.
Non fanno cumulo ai fini del conteggio del reddito, le seguenti prestazioni:
- il trattamento di fine rapporto o gli anticipi sul TFR;
- il reddito della casa in cui il soggetto vive;
- le indennità di accompagnamento per invalidi civili, per ciechi o per sordi;
- le competenze arretrate soggette a tassazione separata;
- l’assegno vitalizio erogato agli ex combattenti della prima guerra mondiale.