Coloro che hanno iniziato a lavorare molto giovani hanno diritto ad andare in pensione prima fruendo di una misura speciale.
Ad oggi l’età pensionabile in Italia è di 67 anni. Ma per poter andare in pensione a 67 anni bisogna aver maturato almeno 20 anni di contributi e avere una pensione pari almeno all’importo dell’Assegno sociale che, nel 2024, corrisponde a 534 euro al mese. Diversamente sarà necessario continuare a lavorare anche fino a dopo i 70 anni in alcuni casi. A ogni modo, non tutti lo sanno ma i lavoratori precoci non devono attendere di aver compiuto 67 anni per accedere alla pensione di vecchiaia.

Esistono diverse misure per poter accedere alla pensione con qualche anno di anticipo ma quasi tutte, in ogni caso, hanno un requisito anagrafico minimo: 62 anni per andare in pensione con Quota 103, 63 anni e 5 mesi per fruire di Ape sociale e almeno 61 anni per beneficiare di Opzione donna. I lavoratori precoci, invece, cioè coloro che hanno iniziato a lavorare in giovanissima età possono fruire di un’altra misura appositamente pensata per loro.
Pensione per lavoratori precoci: ecco come funziona
Sebbene in Italia l’età pensionabile sia ferma a 67 anni, ci sono diverse misure di pensione anticipata che consentono di uscire dal lavoro qualche anno prima. In particolare c’è una misura che si rivolge a tutti quei lavoratori che hanno iniziato a lavorare quando erano molto giovani. Vediamo di cosa si tratta e come funziona.

Chi ha iniziato a lavorare a 18 anni non può lavorare fino a 67: questo significherebbe lavorare per quasi mezzo secolo ed è assurdo. Pertanto per i lavoratori precoci che hanno iniziato a lavorare e a versare i contributi quando erano molto giovani, è stata pensata una misura specifica: si tratta di Quota 41. Per accedere alla pensione con Quota 41 è necessario aver maturato almeno 41 anni di contributi e almeno un anno deve essere stato versato prima di aver compiuto 19 anni di età.
Ma attenzione: prima di aver compiuto 19 anni bisogna aver versato 12 mesi di contributi effettivi, non contano quelli figurativi. Non solo. Questa misura non prevede il requisito anagrafico- si può, quindi, andare in pensione a qualsiasi età- ma presenta numerose limitazioni. Infatti si rivolge solo a lavoratori precoci iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria- AGO- e che hanno iniziato a versare i contributi prima del 1996.
Ma non è ancora tutto. Infatti per fruire di Quota 41, un lavoratore precoce deve appartenere ad una delle seguenti categorie:
- disoccupati che non ricevono indennità di disoccupazione da almeno tre mesi;
- disabili con invalidità pari o superiore al 74%;
- caregiver da almeno sei mesi del proprio coniuge o di un parente di primo grado convivente e con handicap grave;
- addetti a lavori usuranti o a mansioni gravose da almeno 7 anni negli ultimi 10.