Lavoro, addio contratti a tempo indeterminato: la mossa del governo

Il governo ormai ha preso una decisione importante: addio ai contratti a tempo indeterminato, da oggi cambia tutto.

Il sogno del contratto di lavoro a tempo indeterminato sembra essere un miraggio ormai. Infatti l’ultima decisione del Governo Meloni mette in serio pericolo la sicurezza dei lavoratori. Occorrerà dire addio al vecchio contratto: ecco cosa cambia con la nuova mossa.

contratti di lavoro tempo indeterminato
Lavoro, addio contratti a tempo indeterminato-thewisemagazine.it

Lavoratori penalizzati dalla nuova mossa del governo Meloni che riguarda tutto il 2024: addio al contatto a tempo indeterminato. Con la decisione presa con il decreto Milleproroghe, approvato lo scorso 19 febbraio alla Camera, sono state confermate le regole sulla proroga dei contratti e questo ha causato un disagio enorme: ecco cosa è accaduto.

Addio ai contratti a tempo indeterminato, ecco la svolta con il Milleproroghe

Lavoratori in difficoltà con il decreto Milleproroghe approvato lunedì 19 febbraio alla Camera. Per tutto il 2024 sono state confermate le regole sulla proroga dei contratti a termine. Questo vuol dire che, almeno per il momento, i contratti a tempo indeterminato verranno penalizzati e per i datori di lavoro sarà semplice prolungare i contratti a termine. Di fatto è possibile rimandare ancora l’assunzione con contratto a tempo indeterminato rendendo impossibile per ora l’idea di poter essere assunti sfruttando questa legge.

contratti di lavoro tempo indeterminato
La mossa del governo-thewisemagazine.it

Si tratta di un duro colpo per i lavoratori, molti avevano sperato fino all’ultimo di poter ottenere maggior riconoscimento per gli sforzi compiuti sul lavoro. Un premio invece per i datori di lavoro che così possono continuare ad assumere a termine e prolungare questa tipologia di contratto per chi già è in azienda.

Il contratto a tempo determinato ha subito in questi anni davvero tante modifiche e sicuramente le più significative hanno riguardato il governo precedente a quello Meloni. Con il decreto legge n. 87/2018, convertito dalla legge n. 96/2018, (il cosiddetto decreto Dignità) infatti i datori di lavoro avevano meno possibilità di rinnovare questo tipo di contratto. Il problema è che la conseguenza di questo è stata che i datori anziché passare il lavoratore al contratto indeterminato, preferivano assumere nuovo personale. Così potevano infatti procedere quindi con nuovi contratti a termine.

Anche per questo motivo con il nuovo decreto si è cercato di garantire al lavoratore un contratto che durasse almeno 2 anni. In questo modo il lavoratore può maturare in azienda delle abilità e competenze indispensabili. In questo modo il datore di lavoro chiaramente valuta di più la possibilità di fare un contratto indeterminato. Considerando che potrebbe perdere una risorsa già formata, la scelta è più ardua. Ecco tutte le novità introdotte sul contratto a termine:

  • – la durata massima complessiva deve essere di 24 mesi;
  • – nella causale è obbligatorio il rinnovo oltre i primi 12 mesi;
  • – l’innalzamento del contributo aggiuntivo dovuto dai datori di lavoro di uno 0,50% a ogni rinnovo.
Impostazioni privacy