Distopia, cos’è e da dove nasce il termine? Non immaginerete mai qual è il suo significato originario

Da dove deriva davvero il termine “distopia”? Scopriamo qual è il significato originario e come è cambiato nel tempo

Appassionati di Black Mirror a rapporto: il distopico è uno dei generi letterari e cinematografici più amati di sempre, che soprattutto negli ultimi tempi sta riscuotendo un successo clamoroso. Sarà perché ci piace crogiolarci nell’immaginario in cui tutto è andato nel peggior modo possibile? O perché vogliamo imparare dagli errori funzionali e farci trovare pronti?

origini del termine Distopia
Quali sono le origini del termine “distopia”? Risponde la Crusca – thewisemagazine.it

Al di là delle infinite ragioni della nostra fascinazione per il genere, forse ti sarai chiesto da dove deriva questo termine, e cosa indica di preciso. Se conosci un po’ il greco ne conoscerai l’etimo, e se invece sei un appassionato di medicina, forse avrai sentito parlare di distopia in un contesto completamente diverso. Che sia la realtà spaventosamente imperfetta di “1984” di George Orwell o uno spostamento di organi nel corpo umano, “distopia” ha due significati sorprendentemente diversi. Scopriamo insieme da dove nasce il termine e il suo significato originale.

L’origine del termine

Secondo l’Accademia della Crusca, la parola “distopia” ha una storia piuttosto complessa. Innanzitutto, ha due forme omonimiche – parole che suonano e appaiono allo stesso modo ma hanno significati diversi. La prima forma, che chiameremo “distopia1“, risale al 1880 ed è utilizzata in medicina per indicare lo spostamento di un viscere, un organo o un tessuto dalla sua sede normale. Proviene dal greco “tópos” (luogo) e “dys-” (male), utilizzato principalmente nel linguaggio medico per indicare alterazione o malformazione.

distopia
Il termine “distopia” aveva già un significato in ambito medico, prima di entrare nell’uso comune come antonimo di “utopia” – thewisemagazine.it

La seconda forma, “distopia2“, è quella che probabilmente hai sentito in riferimento a storie e mondi immaginari. Questo termine è strettamente imparentato al concetto di “utopia“, titolo del romanzo visionario del filosofo inglese Thomas More pubblicato in latino nel 1516. Nel testo More descrive un’isola fittizia e ideale, in cui tutto procede alla perfezione. Dato lo straordinario successo, la parola “utopia” è diventata nel tempo sinonimo di un ideale irraggiungibile o un modello sociale perfetto, e da lì, “distopia” è nata come antonimo, descrivendo al contrario una società caratterizzata da aspetti negativi e indesiderabili: letteralmente, un luogo “male”.

Il viaggio di un termine attraverso i tempi

Passando alla morfologia, perché mai utilizziamo “distopia” piuttosto che “disutopia”? Potrebbe essere il risultato di una rianalisi del prefisso “dis-“, che sostituisce “u-“, derivante dal greco “ou-” (non), ma secondo la Crusca, in realtà, è molto più probabile che “distopia” sia un adattamento del termine inglese “dystopia”.

Per quanto sorprendente possa sembrare, la parola “distopia” era utilizzata nel contesto della medicina già molto prima che entrasse nel mondo della letteratura e del cinema. Sia che tu la stia usando per descrivere un mondo post-apocalittico o un organo spostato, “distopia” è un termine che ha attraversato un viaggio linguistico interessante. Ora, la prossima volta che senti parlare di una distopia, saprai che questa parola ha molto più da raccontare rispetto ad un mondo in cui è tutto andato a rotoli.

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