Quasi gol: è questione di centimetri

Nella mente degli appassionati di calcio alcuni gol restano impressi, a prescindere dal giocatore o dalla squadra per cui si tifa. Gesti tecnici sbalorditivi, intuizioni da veri campioni, giocate che, in alcuni casi, hanno contraddistinto la storia di un calciatore. Un esempio su tutti, la fantastica rovesciata di Carlo Parola, risalente a un Fiorentina-Juventus del 1950 e, dalla stagione 65/66, immagine di copertina e simbolo dell’album di figurine Panini del Campionato di calcio di Serie A.

quasi gol centimetri
A sinistra lo scatto originale della rovesciata di Parola (foto Corrado Bianchi), a destra l’immagine creata da Wainer Vaccari per Panini.

In tanti casi, però, per questione di pochi centimetri, gesti tecnici e giocate altrettanto uniche non si sono concretizzati, diventando quasi gol spettacolari, con conseguente urlo ricacciato in gola e gesto atletico che da indimenticabile svanisce nel dimenticatoio. Prendendo spunto da un quasi gol recentissimo, il tiro da oltre cinquanta metri di Maurito Icardi in Inter- Napoli del 26 dicembre scorso, abbiamo scelto di rivedere gli otto più particolari.

Iniziamo proprio da quello già citato. Pronti, via e il capitano nerazzurro non ci pensa due volte. Canonico appoggio dal compagno di battuta e improvvisa sassata di Icardi verso la porta del Napoli subito dopo il fischio d’inizio. Una manciata di secondi dall’inizio della partita e una manciata di centimetri, tra traversa e guantoni di Meret, a dividere Icardi da uno dei più bei gol da annoverare nella propria collezione. Un tentativo, quello dell’argentino, che sembra più di una casualità: l’attenzione alla posizione del portiere, il tiro con una precisione quasi (è davvero il caso di dirlo) chirurgica. Un gesto studiato e sicuramente provato in allenamento. Non ci stupiremmo se Maurito lo dovesse riproporre.

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Fabio Quagliarella, che di gol impossibili se ne intende, non annovera in bacheca alla voce gol, per questione di pochi centimetri, questa spettacolare girata da oltre 40 metri cercata in un Napoli-Livorno del 2009 (partita in cui mise comunque a segno una doppietta). Stop di petto poco oltre il centrocampo a controllare un rilancio di un difensore avversario e tiro verso lo specchio senza particolari indugi. La beffa, per il bomber di Castellamare di Stabia, è doppia: la palla sbatte prima sulla traversa e poi rimpalla sulla linea di porta.

 


Non solo Serie A e non solo tentativi di pura potenza. Rientra nella nostra personale Top 8 anche questa discesa solitaria verso la porta di Lucas Moura in un PSG – Olympique Marsiglia della stagione 13/14 di Ligue 1. Il centrocampista brasiliano, che attualmente gioca in Inghilterra al Tottenham, parte palla al piede dalla sua trequarti, attraversando le linee di centrocampo e di difesa dei marsigliesi come la lama di un coltello nel burro. Nonostante la galoppata, il giocatore ha anche la lucidità di provare a saltare il portiere avversario, che tenta un’uscita disperata, con un morbido pallonetto. Soltanto il salvataggio a pochi centimetri dalla linea di porta del difensore Fanni gli nega la gioia del gol.

 


I Mondiali di calcio del 2014 in Brasile non sono stati certamente fortunati per gli azzurri: l’Italia non supera nemmeno il girone (a vantaggio di Uruguay e Costa Rica), racimolando solo 3 punti nella partita contro i leoni inglesi. In pieno recupero, e in vantaggio per due reti a una, Andrea Pirlo ci prova con la specialità della casa: punizione dal limite. Palla a giro sopra la barriera che sembra diretta sul primo palo, prima di cambiare improvvisamente direzione, beffando il portiere inglese, ma infrangendosi sulla traversa. Sarebbero bastati pochi, maledetti, centimetri.


Se Icardi ha tentato la magia dal punto di battuta al fischio d’inizio, e Quagliarella poco oltre il centrocampo, un altro funambolo è sicuramente Luis Suarez, che tenta il gol di potenza, precisione (e fortuna) addirittura dalla sua metà campo. Il teatro della giocata è Ajax-PSV della stagione 2011/2012: l’attaccante uruguaiano con la casacca numero sedici dei lancieri si vede negare il gol solo dal provvidenziale recupero in extremis dell’estremo difensore Isaksson (meteora alla Juventus), che smanaccia in corner il tentativo geniale, e al tempo stesso folle, di Suarez.


A negare la gioia del gol spettacolare non è sempre un avversario o un piccolissimo errore di mira. Non mancano episodi di reti da manuale del calcio annullate dall’arbitro. E non sempre giustamente. Un esempio è la spettacolare rovesciata di Pablo Osvaldo, segnata con la maglia della Roma contro il Lecce, nel campionato 2011/2012. Gago cerca con un passaggio morbido proprio l’attaccante italo-argentino che non si lascia pregare: sforbiciata spettacolare e portiere avversario battuto. Peccato che il gol non venga convalidato per un fuorigioco totalmente inesistente: Osvaldo è tenuto ampiamente in gioco come si nota nel replay.


Altro quasi gol splendido, annullato per un fuorigioco a dir poco dubbio, è quello segnato da Edinson Cavani con la maglia del Napoli. Pur trattandosi del Trofeo Gamper, il palcoscenico del Camp Nou e sopratutto il Barcellona caricano l’attaccante partenopeo che, spalle alla porta, mette a segno una rovesciata imparabile diretta all’incrocio. Peccato solo che guardalinee, e arbitro, non siano dello stesso avviso del popolo azzurro circa la validità della marcatura.


Le recenti innovazioni tecnologiche adottate nei più importanti campionati hanno diminuito notevolmente il margine d’errore. Sicuramente grazie al VAR, ad esempio, le reti di Osvaldo e Cavani sarebbero state convalidate. Allo stesso modo, però, la possibilità di sviscerare l’azione con le telecamere per controllare l’effettiva regolarità della marcatura ci ha tolto e ci toglierà in futuro (giustamente) gol altrettanto belli e spettacolari. È il caso del recente gol annullato a Saponara, in Juventus-Sampdoria del 29 dicembre. L’attentissimo occhio delle telecamere aiuta gli addetti al VAR,  facendo notare la posizione di fuorigioco di Saponara al momento del tocco di Defrel. Lo splendido tiro a giro da fuori sul secondo palo, che Perin può solo guardare insaccarsi in rete, è annullato, negando alla Samp il gol del pareggio e al centrocampista doriano il terzo sigillo in stagione.

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