Messi via dal Barça: la fine di un’era?

Leo Messi vuole andare via da Barcellona. È forse una delle notizie più calde e – tutto sommato – impensabili di questo calciomercato. In una sessione di trasferimenti che sarà pesantemente condizionata dalla pandemia mondiale e che – salvo rare eccezioni – sarà perlopiù una serie di affari meno costosi, mai si sarebbe pensato di vedere un giocatore come Lionel Messi con la valigia già pronta per lasciare la Spagna. Dove la Pulce sia effettivamente diretta non si sa, ma quel che si sa per certo è che vuole lasciare il Barcellona. Una scelta che ha sconvolto i tifosi blaugrana e tutti gli amanti del calcio, perché in un certo senso lo abbiamo sempre associato a giocate che hanno reso celebre lo stile del Barcellona di questi ultimi dieci anni.
Inutile dire che questa notizia suscita una marea di domande a cui è difficile dare risposta, al momento. Però l’eventuale cessione di Messi potrebbe significare – molto probabilmente – la fine di questa squadra che abbiamo imparato a conoscere a fondo, durante questo decennio in cui è stata protagonista nella Liga e nelle coppe europee. A dare un’idea di quanto l’argomento sia caldo, basti pensare che Lionel Messi sui motori di ricerca ha superato perfino un argomento di interesse come il coronavirus. È una svolta epocale, quella che La Pulga sta intraprendendo in questi ultimi giorni d’agosto. Bisogna però andare un po’ a fondo e cercare di capire quali possano essere le motivazioni di questo addio, e cosa può comportare all’interno di una squadra come il Barcellona, che proprio su Messi ha costruito la sua identità recente. Anche perché è effettivamente uno dei pochi giocatori rimasti di quella squadra blaugrana entrata nel mito.

La questione Messi: un brutto anno per il Barcellona

La questione Messi, senza parafrasare troppo, potrebbe rivelarsi un vero e proprio disastro. È il culmine di un malumore accumulato durante gli anni per incongruenze con la società, che ha accusato – anche indirettamente – di non voler intraprendere un progetto vincente. Spesso, il numero 10 capitano blaugrana ha sempre parlato di come i soldi di una clausola non rappresentino effettivamente nulla per lui. A Messi interessa fare parte di un progetto vincente, come lo è stato il Barcellona per diversi anni, ma che nelle ultime stagioni è indubbiamente venuto un po’ meno.

Non stiamo a citare la sconfitta cocente contro il Bayern in Champions League, ma parliamo di una stagione – con annessi e connessi – in cui il Barcellona non ha vinto neanche un titolo. Non accadeva dalla stagione 2007/2008, l’ultimo anno di Frank Rijkaard sulla panchina catalana. Quella appena conclusasi è stata un’annata tremenda dal punto di vista sportivo per il Barcellona, che ha cambiato ben due allenatori durante una stagione, cosa che raramente accade in Catalogna. Si è detto durante l’esonero di Valverde che prima di lui l’addio prematuro di un allenatore risaliva all’anno 2003.

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Se al peggio non c’è mai fine, la possibile cessione di Messi potrebbe veramente rendere il 2020 un anno da dimenticare per i tifosi blaugrana. Anche con l’arrivo di Ronald Koeman a sostituire Quique Setién, il problema di Messi non è effettivamente rientrato. Anzi, potrebbe essersi ulteriormente amplificato. Apparentemente, il nuovo tecnico del Barcellona ha – in poche parole – sollevato Messi dai «privilegi di cui gode, dichiarando inoltre: «Non so se devo convincerlo a restare». Parole che hanno inasprito ulteriormente la situazione, rendendo critico il prosieguo della carriera di Messi in colori blaugrana.

La rottura della clausola e Bartomeu

Si arriva dunque al burofax inviato dal capitano blaugrana per potersi avvalere di quella clausola che lo libererebbe a zero, che sembra essere il definitivo punto di rottura tra Lionel Messi e il Barcellona. Ma prima di arrivare alle notizie odierne, cercheremo di capire cosa può aver incrinato il rapporto tra una società vincente come il Barcellona e un carattere forte come quello di Messi.

Una risposta certa è la presidenza Bartomeu, che non gli è mai effettivamente andata a genio, sia per scelte sul mercato non condivise dallo spogliatoio – vedi Griezmann, giocatore che i compagni di squadra non volevano – sia per aver fatto terra bruciata con giocatori e leggende del Barça come Carles Puyol e Xavi. Quest’ultimo ha anche rifiutato la panchina di quella squadra che ha reso sua per tanti anni proprio per incongruenze con l’attuale dirigenza. Per Puyol, invece, il discorso è diverso. Ha dimostrato vicinanza all’ex compagno di squadra Leo Messi, appoggiando la sua scelta di andare altrove.

A rendere ancora tutto più catastrofico, Bartomeu ha messo tantissimi dei gioielli del Barça sul mercato. La figura del neoallenatore Ronald Koeman assume sempre di più i contorni di quella del capro espiatorio, messo lì per prendersi gli oneri di dover rifondare una squadra, con tutti i rischi che ne derivano e con la società che gli sfasciando uno spogliatoio che – bene o male – è sempre stato vincente durante gli anni. A rendere ancora il tutto più disastroso, in un vero e proprio gelo tra Leo Messi e il suo presidente, lo stesso Bartomeu è pronto a lasciare il suo ruolo, dimettendosi, a patto che La Pulga ammetta che l’unico ostacolo alla permanenza di Messi in blaugrana è proprio Leo Messi.

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Ma dove va Messi?

Una situazione surreale che vede squadre di tutto il mondo aspettare le evoluzioni di questa vicenda. Tra le due papabili future squadre che accoglieranno Messi ci sono sicuramente il Manchester City e il Paris Saint-Germain, mentre più defilate appaiono Inter e la pista romantica del Newell’s Old Boys. In Inghilterra Messi troverebbe il suo amico Sergio Aguero, compagno di nazionale che ha virtualmente – almeno su Instagram – rinunciato al numero 10 che veste in maglia sky blues; ma sopratutto ritroverebbe Pep Guardiola. L’idea di Messi in una squadra come il Manchester City di Guardiola fa schizzare alle stelle le probabilità di vedere i citizens come la squadra favorita alla vittoria in Champions League, senza contare che un giocatore come Messi potrebbe smuovere parecchi interessi mediatici all’interno della Premier League.

Un’altra pista molto concreta sarebbe il Paris Saint-Germain. Qui troverebbe Neymar, giocatore con cui ha condiviso diverse stagioni in blaugrana. Inoltre, con O Ney Messi ha già vinto un triplete col Barcellona, e l’idea di vedere un attacco Mbappé-Neymar-Messi farebbe ingolosire chiunque.

Rimangono però ancora numerosi dubbi sul fatto che Messi possa essere determinante come lo è a Barcellona, in un contesto fuori da quello della squadra blaugrana. Il rendimento in nazionale argentina, dove spesso Leo Messi è stato protagonista di prestazioni altanenanti, può destare qualche dubbio. Il tornaconto generale di un’operazione simile può però essere assolutamente positivo. In termini sia di marketing che di merchandising, l’eventuale arrivo di un giocatore così famoso potrebbe solamente far decollare i titoli in borsa. Inoltre la squadra guadagnerebbe in appeal per trasferimenti futuri, attirando altri giocatori interessanti alla corte di Leo, in un progetto vincente proprio come desidera lui.

Rimane però un certo senso di amarezza nel vedere una squadra così dominante come il Barcellona salutare le proprie leggende in malo modo. Soprattutto perché Messi, nonostante abbia già trentatré anni compiuti, può dare ancora moltissimo al calcio, e lo farà sicuramente altrove. Sarà forse un po’ azzardato anche pensarlo, ma un addio di Messi – a questo punto – può mettere la parola fine al grande Barcellona a cui siamo stati abituati durante tutti questi anni.

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