Psicologia (e psicopatologia) di Gollum

Chiunque abbia visto almeno una volta il fantasy Il Signore degli Anelli non può non essere rimasto affascinato dalla figura di Gollum, alter ego malvagio del povero Sméagol, e dalla sua strana psicologia. Nella pellicola, Sméagol è uno hobbit che dopo aver trovato l’Unico Anello diventa malvagio e ossessionato dallo stesso, trasformandosi in Gollum. Le domande sorgono spontanee. È veramente cattivo? È ossessionato dall’Anello? Oppure è semplicemente malato?

Malattie organiche

A saltare subito all’occhio è l’aspetto malconcio di Gollum. Egli è una creatura di cinquecentottantasette anni d’età, di bassa statura, con pochi capelli e occhi sporgenti. Vestito solo di un cencioso perizoma, vaga per i boschi spesso “a quattro zampe”. Tutto questo, secondo alcuni ricercatori, potrebbe avere una spiegazione clinica.

Gollum si nutre esclusivamente di pesce e di carne cruda, da cui deriverebbe una carenza di vitamina B-12. Questo fattore potrebbe causare la sua irascibilità e l’estrema paranoia. Inoltre, il ridotto appetito e la perdita dei capelli potrebbero essere associate a una carenza di ferro. Alcuni hanno ipotizzato che, dal punto di vista fisico, il problema di Gollum sia un evidente ipertiroidismo, che causa magrezza e occhi sporgenti. Inoltre, la sua fobia per la luce potrebbe essere dovuta a una forma di porfiria, una malattia metabolica rara ed ereditaria.

Personalità schizoide

I sopracitati scienziati hanno tentato di disegnare anche la psicologia di Gollum. Tramite un sondaggio, hanno chiesto a trenta studenti di medicina quale fosse la più probabile psicopatologia di Gollum. La più individuata è stata la schizofrenia, seguita dal disturbo di personalità multipla.

Secondo gli studiosi, entrambe le interpretazioni potrebbero essere corrette. L’interazione tra le due personalità mostra che Gollum è a conoscenza sia di Sméagol che di Gollum allo stesso tempo. Inoltre Gollum mostra sette dei nove sintomi del disturbo schizoide di personalità, tra cui abitudini solitarie, difficoltà a stringere amicizie, instabilità emotiva, nervosismo e paranoia. Non a caso sono continue le offese verso Samvise Gamgee e i riferimenti verso l’essere continuamente osservati dall’Occhio di Sauron.

A questo proposito, come non citare una delle scene più intense della trilogia: quella in cui Gollum e Sméagol hanno un confronto “diretto”, in una sorta di dialogo tra l’Io e l’Es freudiani.

Monomania

Termine coniato dallo psichiatra francese Jean-Étienne Dominique Esquirol intorno al 1810, per monomania si intende il modo in cui gli psichiatri dell’Ottocento definivano la depressione. Lo stato monomaniacale era caratterizzato dalla presenza di un’idea fissa, che dominava la mente del paziente malato.

Esquirol e i suoi collaboratori individuarono tre ampie categorie di pensieri monomaniacali: manie intellettuali, emotive e volitive. Si potrebbe affermare, senza alcuna presunzione di effettuare diagnosi, che la psicologia di Gollum sia stata intaccata da una monomania volitiva, ovvero il volere per sé a tutti i costi l’Anello che Frodo deve distruggere nel Monte Fato. Mania che, facendo un piccolo spoiler, porterà Gollum a una bruttissima fine.

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Disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività

Il disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività (ADHD) è un disturbo del neurosviluppo che si presenta principalmente in età scolare, entro i dodici anni. Il soggetto presenta difficoltà a mantenere l’attenzione, soprattutto in classe, e/o a controllare il proprio comportamento. Questo disturbo può presentarsi solamente con sintomi riconducibili al deficit dell’attenzione, solamente con sintomi riconducibili all’iperattività oppure con sintomi combinati. Si potrebbe allora avanzare l’ipotesi che Gollum soffra di un disturbo da iperattività, che lo porta a non controllare il proprio comportamento e (probabilmente) a dormire poco.

Disturbo della condotta

Il disturbo della condotta è un disturbo di natura comportamentale di bambini e adolescenti che consiste nel violare, in maniera ripetitiva e persistente, le regole e i diritti degli altri. I segni e sintomi riconducibili a questo disturbo includono la violenza verso animali o persone, il danneggiamento di oggetti e atteggiamenti criminali quali furto, rapine o aggressioni.

Nonostante Gollum non sia esattamente un bambino ma un essere di quasi seicento anni, potrebbe soffrire di questo disturbo. Nelle pellicole si vede come sia estremamente violento quando emerge la personalità di Gollum. Sono vari i tentativi di aggressione verso Frodo e Samvise e i tentativi di rubare l’Anello. Inoltre, quando ancora esisteva solamente la personalità dello hobbit Sméagol, lo stesso uccise il cugino Déagle, solamente per rubare e tenere per sé l’Anello che lo porterà alla sua stessa rovina.

Fallacia dei costi persi

Più che un disturbo fisico o psicopatologico, la fallacia dei costi persi è un bias cognitivo che certamente ha colpito tutti, almeno una volta nella vita. Questa si presenta, ad esempio, nel momento in cui si continua a portare avanti una scelta, anche se è costata (e costerà) ancora tantissimo in termini di tempo, fatica e denaro. Tanto più si è investito in qualcosa, aspettando una gratificazione, tanto meno saremo disposti a rinunciarvi. Tutti i personaggi del fantasy, in un qualche modo, vivono questa fallacia: essi infatti vogliono l’Anello e fanno di tutto per averlo.

L’Unico Anello.

Tralasciamo per un attimo il fatto che Il Signore degli Anelli ruoti intorno alla vicenda di un Anello potente e magico. Per il bene fisico e psicologico di tutti i personaggi, non sarebbe stato meglio rinunciare all’Anello e direttamente distruggerlo nel Monte Fato?

Tutte le affermazioni contenute in questo articolo non vogliono aver nessun fine diagnostico e non importa se Gollum soffrisse o meno di questi disturbi. L’importante è che rimanga uno dei personaggi più affascinanti del mondo fantasy.

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