Il sistema GamStop è sufficiente? Il problema del gioco d’azzardo online e le sfide nella lotta all’illegalità

I dispositivi mobile – per tutti gli smartphone – oggi sono insostituibili. In tutto il mondo, così come in Italia, questi non smettono di accrescere la loro notorietà. E vengono utilizzati per le più disparate attività, dal lavoro all’intrattenimento. Proprio nel settore dell’intrattenimento ha registrato un’impennata nell’utilizzo degli smartphone in particolare per quel che riguarda il loro utilizzo ludico. Per la maggiore vanno giochi di simulazione, slot, l’immancabile betting. Proprio per questo l’attenzione degli Stati nazionali sono rivolte con maggior attenzione al mercato del gioco online, che è di gran lunga il canale preferito dagli utenti. E – ovviamente – dalle mafie.

Per questo motivo i lavori di tracciamento – un po’ dappertutto – sono continui. In particolare, va attenzionato l’accesso a siti online illegali, che mettono a serio rischio i soldi e la salute degli utenti. Un po’ ovunque l’industria del gioco d’azzardo – di cui il betting è parte integrante – fattura cifre da capogiro. O almeno quanto basta per attirare altre attenzioni e maggiori controlli.

L’indagine dal Regno Unito sull’accesso a siti online illegali

Dal Regno Unito è arrivata – in questo senso – un’indagine che fotografa al meglio la situazione. Nel periodo compreso tra novembre e dicembre 2022 – mentre si svolgeva il mondiale qatariota – l’accesso a siti online illegali si è praticamente triplicato. Ciò ha permesso al mercato nero di prosperare come forse mai prima d’ora. È bastato un evento sportivo di respiro globale come il Mondiale per accendere il settore illegale: circa 250.000 persone – nel periodo considerato – hanno visitato portali illegali. Sia a novembre, sia a dicembre.  Il Gambling and Betting Council ha ricevuto una serie di analisi di quello che è un autentico campanello d’allarme. L’afflusso verso siti poco chiari è aumentato dell’83%.

Il sistema GamStop da solo basta?

Tutti gli operatori legali in Gran Bretagna fanno capo a GamStop, un sistema simile a quello del Gioco Responsabile presente in Italia: questo infatti favorisce l’autoesclusione, sistema che blocca automaticamente gli accessi a tutti gli operatori regolamentati. I dati a disposizione della Gambling Commission sono chiari: le piattaforme fuori dal circuito GamStop hanno generato quasi l’83% di visite in più tra novembre e dicembre, durante i Mondiali. Si tratta di un totale di 64.500 utenti. Il tutto è favorito dai sistemi illegali stessi: 30 secondi per registrarsi, contro i 12 minuti occorrenti agli operatori regolamentati.

Il rischio dei siti illegali

I rischi dei siti senza licenza sono gli stessi che in Italia: mancano di strumenti di tutela, promuovono l’evasione fiscale e non contribuiscono al sostegno dei settori ad essi collaterali: quello degli sport o dei servizi. In Italia il giro d’affari del gioco illegale ha da tempo superato i 20 miliardi di euro, creando una vera e propria falla per tutto il comparto legale. Una sconfitta – in uno scenario molto simile a quello italiano.

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