Il diritto all’oblio

Il diritto all’oblio
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L’individuazione della fattispecie

Dimenticanza, abbandono assoluto e perpetuo. Nell’antica Grecia l’Oblio era riservato alle anime dei defunti che, bevendo dalle acque del fiume Lete, cancellavano ogni ricordo della vita terrena prima di venire condotti all’oltretomba. Con oblio dunque si intende la rimozione completa, non  temporanea, della memoria. Ciò che per molti artisti, scrittori, cantanti o semplicemente persone è una delle paure più grandi, diviene, in alcuni casi, una necessità: il diritto all’essere dimenticati.

Questa particolare tutela, di recente introduzione, rientra nel più grande insieme dei diritti della persona, ossia quell’insieme di norme introdotte per la prima volta, in Italia, nel codice civile e nel codice del diritto d’autore.  La sua definizione, invece, è radicata nel diritto internazionale privato che individua la persona secondo un’ottica che si discosta dalla classica accezione giuridica prevista dal codice civile. Secondo questo punto di osservazione, emerge la persona intesa come individuo, unico ed irripetibile portatore di identità, con caratteristiche fisiche, etiche, morali e spirituali proprie.

Questi diritti della persona, o meglio della personalità, trovano infine tutele a livello costituzionale, dove, all’articolo 2, viene statuito che «la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo». Da questa definizione fornita dalla costituente, specialmente dal verbo “riconoscere”, possiamo dedurre un elemento essenziale che li contraddistingue, ovvero che i diritti della personalità sono un “campo aperto”. Sono suscettibili di evoluzione, non sono predeterminati o creati  dalla legge, ma sono preesistenti; vengono individuati con il tempo in relazione anche al sentire comune, e ai bisogni della società stessa. Proprio su queste basi, dapprima con sentenze sporadiche e successivamente con una disciplina ad hoc, si è iniziato a riconoscere e tutelare quello che è stato definito come diritto all’oblio.

L’articolo completo è disponibile sul nostro magazine alle pagine 17-19.

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Pubblicato da Michele Corato

Nato in provincia di Vicenza, dove tutt'ora vivo, poco più di quarto di secolo fa. Dopo una prima laurea come Consulente del lavoro all'Università di Padova, mi sono addentrato maggiormente nel mondo del diritto con una seconda laurea in Giurisprudenza presso la stessa Università. Attualmente praticante in uno studio legale, mi appresto ad affrontare il temibile ostacolo che è l'esame di abilitazione. Appassionato praticamente da tutto ciò che può considerarsi bello; nel cinema, musica e nell'arte ricerco soprattutto tematiche in grado di emozionare (nel bene o nel male). Ho una passione, inoltre, per la cucina, che considero soprattutto come momento di svago o di sperimentazione. Ho iniziato a scrivere articoli per IMDI.it nel 2013, incentrati soprattutto, com'è intuibile, sul Diritto. Filone tematico, questo, che seguo anche all'interno di theWise, fermamente convinto della necessità di articoli i più neutrali e chiari possibili su questo tema, ormai maltrattato da gran parte delle persone. Credo appunto nel progetto di questa testata, volta all'informazione nel senso più puro del termine, e spero di riuscire a trasmettere, almeno in parte, l'importanza del diritto.