Why always me too? L’eterna meteora Ravel Morrison

Genio e sregolatezza! No, non stiamo parlando del film diretto da Vittorio Gassman, tratto dall’opera teatrale Kean, ou Désorde et Génie di Alexandre Dumas del 1836, ma del registro al quale sono iscritte numerose personalità legate al mondo del calcio e non. Nel registro dei geni dotati di talento ma privi di buon senso ritroviamo scrittori, artisti, musicisti, professori, luminari della medicina e della fisica ma anche un vasto numero di sportivi, di cui la maggior parte calciatori. Quando ci riferiamo a un calciatore annoverandolo al registro dei geni sregolati, parliamo di calciatori unici. Individui dotati di capacità che gli permettono, o che gli potrebbero permettere, di ergersi al di sopra delle masse. Tuttavia queste capacità spesso hanno un prezzo: la normalità. Nel caso di specie quando parliamo di sport, e in particolar modo di calcio, possiamo annoverare al registro dei geni sregolati il centrocampista inglese Ravel Morrison.

La rosa mai sbocciata

«Poteva essere un calciatore fantastico, ma i suoi continui problemi fuori dal campo ci hanno fatto tagliare la corda», così lo racconta Sir Alex Fergusson storico allenatore dei Red Devils. Cresciuto nelle fila giovanili del Manchester United Ravel Morrison rappresenta l’emblema perfetto del talento inespresso. Un giovane dalle floride aspettative che non è mai riuscito a fare quel passo che da baco lo avrebbe trasformato in una splendida farfalla. Morrison nasce in Inghilterra nella città di Manchester il 2 febbraio 1993 ma è dotato di doppio passaporto: inglese e giamaicano. Viene scoperto da Phil Brogan, ex allenatore della Manchester United Academy. Firma per lo United nel 2009 e un anno più tardi sigla il suo primo contratto da professionista. Veste la maglia dei Red Devils fino al 2012 e durante gli anni a Manchester vince una Community Shield e una FA Youth Cup insieme ai compagni di squadra, oggi giocatori del Manchester United, Paul Pogba e Jesse Lingard. Nonostante il suo enorme talento Morrison non riesce a tenere il passo dei compagni. Lo stesso Wayne Rooney, storico attaccante dei Red Devils, ha dichiarato di considerare Morrison un diamante grezzo molto più forte dei suoi compagni di squadra.

Ho visto venire fuori dalle giovanili talenti come Pogba e Lingard, ma Morrison era più forte di loro e di parecchio, purtroppo ha rovinato tutto con il suo comportamento e uno stile di vita non appropriato, una cosa molto triste. Ravel Morrison era molto più forte di Paul Pogba, ma non lavorava come Gary Neville. Vedevo giocare Ravel e pensavo che avesse tutte le caratteristiche per esplodere, durante un allenamento fece addirittura tre tunnel a Vidic. La storia di Morrison dimostra che, per arrivare ai massimi livelli nel calcio professionistico, bisogna seguire linee guida ferree 

Il declino del giocatore ha inizio nel febbraio del 2011 quando Morrison viene accusato di atti intimidatori nei confronti della vittima di una rapina. Il colpo, messo a segno da alcuni amici di Morrison, si conclude con le minacce del giocatore rivolte alla vittima attraverso una telefonata: «Non mi conosci, non sai di cosa sono capace». Morrison non finisce in galera ma viene rinviato a giudizio di 12 mesi. Dopo qualche mese nascono altri problemi per l’attaccante inglese che viene accusato di violenze nei confronti della fidanzata, ma stavolta le accuse cadono dato che la stessa fidanzata si rifiuta di comparire in giudizio per testimoniare. Tuttavia Morrison viene comunque condannato per vandalismo per avere lanciato il telefono della fidanzata dalla finestra di casa. I giudici decidono di consigliare al ragazzo un percorso di terapia presso uno psicologo specializzato in violenza domestica.
Purtroppo i troppi guai in cui si caccia il giocatore fanno prendere allo United una decisione drastica, e dopo appena tre presenze con la prima squadra Morrison nel 2012 viene ceduto a titolo definitivo al West Ham United per la cifra di 785.000 euro.

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Ravel Morrison
Ravel Morrison. Fonte: Instagram profile Ravel Morrison

Nove squadre in otto anni

Dal momento in cui Ravel Morrison lascia il Manchester United inizia per lui un decennio fatto di continui trasferimenti che lo porteranno a vestire le maglie di ben 9 club in soli 8 anni: West Ham, Birmingham, QPR, Cardiff City, Lazio, Atlas, Ostersund, Sheffield United e Middlesbrough. Molte divise ma pochi gol e pochi momenti decisivi. Ovunque sia andato Morrison ha mostrato sprazzi del suo talento senza essere mai decisivo. Con la maglia del West Ham gioca solo una partita prima di essere girato in prestito al Birmingham, squadra con la quale realizzerà 3 gol e 3 assist in 27 partite. Numeri che non convincono il club di Birmingham che decide di non riscattare il trequartista inglese che fa di nuovo rotta per Londra. Gli Hammers gli danno nuovamente fiducia e faranno di tutto per valorizzare la meteora Morrison. In 21 partite realizza 5 gol e 2 assist, troppo poco per avere un’ulteriore conferma, così il West Ham lo gira ancora in prestito, questa volta al QPR, dove mette a segno 6 gol fino al termine della stagione. Il declino arriva quando Morrison veste la divisa del Cardiff City: 7 partite e 0 gol. Niente da fare, il giocatore torna a Londra ma il West Ham non ci pensa due volte lo cede definitivamente. Morrison non lascia un buon ricordo di sé, tanto che Sam Allardyce, manager del club degli Hammers, lo bandisce dagli allenamenti: «Ravel potenzialmente valeva 50 milioni, ma ha gettato al vento la sua carriera. Quando giocammo a Manchester, lui andò a trovare la sua famiglia e non ritornò più. Non era infortunato, semplicemente non aveva voglia di aiutarci nella lotta salvezza», dichiarò Allardyce in un’intervista rilasciata dopo la partenza di Morrison.

La stella inglese prova a rilanciarsi cambiando campionato scegliendo l’Italia. È la Lazio a dare una chance al genio inglese, con la speranza che questa volta sia quella buona. Nel 2015 Morrison veste la maglia biancoceleste, durante l’estate dei playoff di Champions League. Morrison viene accolto con grande entusiasmo nella capitale e i tifosi sognano lo scoppio di quella bomba mai esplosa, tanto da azzardare il paragone con Paul Gascoigne, indimenticato idolo laziale, esempio di genio e sregolatezza degli anni Novanta. Purtroppo con la maglia della Lazio Morrison non riesce a mostrare il suo meglio, anzi, sfuma del tutto scivolando nell’anonimato. Il suo calcio è anarchico, troppo personale, fuori da ogni schema. Nemmeno Inzaghi riesce a rilanciarlo, nonostante il gol decisivo segnato nell’amichevole estiva contro il Brighton.

Successivamente, Morrison cerca una ripartenza tornando al Queens Park Rangers, poi andando in Messico all’Atlas, sino all’ultima tappa in Svezia, all’Ostersund. Sia in Sud America che in Svezia l’inglese non realizza nemmeno un gol. La stella di Ravel Morrison non splende più. I suoi colpi genio non sono più sufficienti. L’immensa classe non compensa lo squilibrio emotivo del ragazzo. Troppo esuberante, troppo anarchico. Non rispetta le regole, fa sempre di testa sua e non mostra rispetto per gli altri. Il classico ragazzino cresciuto per strada che fa si beffa di tutti nella convinzione che la vita gli sorriderà sempre.

Una nuova avventura

Fonte: Official site of Sheffield United
Ravel Morrison. Fonte: Official site of Sheffield United

Dopo anni di peripezie, scambi e viaggi intorno al mondo, Morrison torna in patria. A puntare su di lui è lo Sheffiled United, squadra appartenente alla contea inglese del South Yorkshire. Tuttavia dopo appena 6 partite viene girato in prestito al Middlesbrough fino a fine stagione.

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Stavo per andare di nuovo all’estero, e il mio agente mi ha chiamato e mi ha detto che il Middlesbrough era interessato. Appena mi ha detto che Middlesbrough era interessato, gli ho detto di tagliare i ponti con tutto il resto, volevo andare lì. Voglio solo giocare e fare un po’ di numeri. Se ora mettiamo insieme un bel gioco non c’è motivo per cui non possiamo raggiungere la promozione o almeno avvicinarci

ha dichiarato Morrison nel giorno della conferenza della sua presentazione con la maglia del Boro. Purtroppo, colpa anche della pandemia dovuta all’avvento del Coronavirus, Morrison ad oggi non ha disputato neanche una gara ufficiale con la nuova maglia. È la decima squadra di Morrison in 8 anni da professionista: una carriera fatta di delusioni, talento incompiuto e promesse spesso non mantenute.

A 27 anni la carriera di Ravel Morrison rischia di spegnersi definitivamente. Ha fallito quasi ovunque. Le promesse erano delle migliori, lo stesso Sir Alex Fergusson si aspettava grandi cose da lui, ma purtroppo nulla si è mai concretizzato. Non sappiamo se Morrison ripartirà da Middlesbrough o tornerà nella contea dello Yorkshie ma non gli saranno concesse altre occasioni.

La cosa più triste nella vita è il talento sprecato. Puoi avere tutto il talento del mondo, ma se non fai la cosa giusta, non succede niente. Invece, se ti comporti bene, dai retta a me, succedono grandi cose

Questa frase di Robert De Niro andrebbe pronunciata ai molti giovani che si stanno affacciando al calcio professionistico.

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