Chi sceglie il nome dei farmaci? La curiosità che non conoscevi

Ti sei mai chiesto chi è che sceglie il nome dei farmaci? Queste informazioni ti lasceranno senza parole: da non credere.

Quando compriamo un farmaco ci chiediamo come mai abbiano questo nome. Non ha molto senso ed è difficile da ricordare a volte. Può essere lungo o corto, ma il più delle volte è semplicemente un termine. Ciò che sorprende è che ne esistano di diversi tipi. Inoltre servono a trattare molte patologie o condizioni fisiche particolari. Tuttavia in pochi sanno che il nome dei farmaci non è per niente casuale.

Chi sceglie il nome dei medicinali
Chi sceglie il nome dei farmaci? – Thewisemagazine.it

I medicinali si chiamano in un certo modo perché è la compagnia farmaceutica a sceglierli. Loro si occupano di attribuire il nome in base ad alcuni elementi importanti. Innanzitutto il nome deve essere simile al principio attivo, e per fare un esempio prenderemo in causa il Brufen. Il nome del medicinali si rifà all’ibuprofene, la sostanza principale del farmaco. Ma non è l’unico elemento che tengono in considerazione.

Sai perché si chiamano in un certo modo i farmaci? C’è una ragione valida, e non è casuale

Un altro fattore importante è la pronuncia stessa. Devono accertarsi che sia facile da ricordare o da pronunciare. Se così non fosse molte persone potrebbero addirittura dimenticarsi della sua esistenza. Questo capita con alcuni farmaci che non conosciamo, i quali non hanno nomi corti o facilmente memorizzabili. L’Oki, il Brufen o la Tachipirina possiamo ricordarli senza problemi poiché hanno nomi semplici e facili da memorizzare.

Chi sceglie il nome dei medicinali
Il nome dei farmaci è molto più preciso di quel che sembra – Thewisemagazine.it

Un elemento fondamentale è quello che riguarda la differenza dei nomi. Non è possibile introdurre nel mercato un farmaco con un nome uguale ad un altro. Questo serve ad evitare che le persone si confondano, rischiando di acquistare quello sbagliato. La selezione deve essere accurata e non è possibile copiare un appellativo già esistente. Lo sviluppo di un farmaco prevede anche questa parte, che è molto più importante di ciò che si pensa.

Infine è essenziale che il nome del medicinale non tragga in inganno il paziente. Come abbiamo detto prima il nome deve contenere una piccola parte del principio attivo. Nel caso del Brufen si tratta dell’ibuprofene, utile per gestire i mal di testa e i dolori forti per esempio. Non potrebbe somigliare al nome di un principio attivo che non c’entra niente con quello che propone. Altrimenti il prodotto rischia di essere ritirato dal mercato.

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