Mangiare fritto non è poi così sbagliato: una patata lessa ti fa accumulare più grassi di una fritta

Basta demonizzare i cibi fritti: secondo i nutrizionisti non sono dannosi. Le patate lesse sono più nocive delle patatine fritte.

Siamo cresciuti con l’idea che i cibi fritti vadano evitati in quanto dannosi per la nostra salute oltreché molto calorici. Ebbene non è assolutamente così.

I cibi fritti non fanno male
Le patate lesse sono peggio delle patatine fritte/ Thewisemagazine.it

Le patatine fritte così come ogni altro cibo fritto sono state demonizzate per anni. Fin da piccoli ci sentiamo ripetere che gli alimenti fritti fanno male alla salute perché sono ricchi di grassi che fanno salire il colesterolo cattivo. Senza contare che i cibi fritti sono molto ricchi di calorie e, dunque, assolutamente da mettere al bando quando si vuole dimagrire.

E se, invece, queste nozioni così comuni fossero del tutto sbagliate? Secondo i nutrizionisti gli alimenti fritti non solo non sono nocivi ma, in alcuni casi, fanno addirittura bene. In particolare le patatine fritte sarebbero più salutari delle patate bollite.

Cibi fritti: ecco perché non fanno male

Un vecchio proverbio recita che “fritta è buona pure la suola di una 56scarpa”. In effetti è così: la frittura dà sapore ad ogni cibo e lo rende più gustoso e appetitoso. Tuttavia tutti cerchiamo di evitare o di limitare il più possibile il fritto perché siamo convinti che faccia male alla salute. E se non fosse così?

Cibi fritti e salute
Il fritto non va demonizzato/ Thewisemagazine.it

Secondo gli esperti di nutrizione mangiare cibi fritti con moderazione, circa una volta alla settimana, non solo non fa male ma fa addirittura bene. La frittura, al contrario di quanto crediamo, fa bene al nostro fegato in quanto lo mantiene attivo. Naturalmente è opportuno limitarsi con le quantità: va bene una fettina di pollo da 100 grammi impanata e fritta, va bene una porzione da 50 grammi di patatine fritte.

Ovviamente non va bene mangiare un chilo di cibo fritto ogni sera. Altro fattore determinante: la qualità del fritto. Meglio usare sempre del buon olio extravergine d’oliva e cambiarlo ad ogni frittura. No al burro o allo strutto. E che dire dei grassi e delle calorie? È sicuramente vero che gli alimenti fritti apportano grassi ma, se fuggiamo in un buon olio extravergine d’oliva, si tratta di grassi buoni che fanno bene al nostro corpo.

Per quanto riguarda, invece, le calorie bisogna puntualizzare che anche se i cibi fritti apportano un po’ di calorie in più, essi regolano l’insulina, l’ormone che regola i livelli di glucosio nel sangue. Paradossalmente una porzione di patate bollite ci fa accumulare più grassi di una porzione di patatine fritte. E sono decisamente meno appetitose.

Dunque smettiamo di demonizzare i cibi fritti e ricordiamo che la differenza è data dalla quantità e dalla frequenza con cui si consumano i cibi. Con moderazione, si può mangiare tutto anche quando si è a dieta, senza privarsi dei piaceri della buona tavola.

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