In arrivo controlli del Fisco anche sulle donazioni non dichiarate: rischi una sanzione del 240%

Se ricevo in regalo dei soldi, devo dichiararli? E cosa rischio in caso contrario? Scopriamo cosa dicono in merito le normative attualmente in vigore.

Il caso è questo: ci giunge una donazione in danaro da parte di un famigliare, di un amico o di un conoscente, magari attraverso bonifico bancario oppure anche in forma diversa ma poi andiamo a versarli sul nostro conto corrente. Ebbene, questa donazione è soggetta a tassazione? E deve essere dunque dichiarata al fisco?

controlli del Fisco anche sulle donazioni non dichiarate
Donazioni: quando si rischia? – TheWiseMagazine.it

La risposta è: dipende. Ci sono dei casi in cui è possibile ricevere soldi da familiari senza doverli dichiarare. Si tratta però di una questione interessante che va a approfondita: ci sono infatti molti dettagli che non devono passare in secondo piano.

Donazioni e fisco: facciamo chiarezza

Se gli importi di donazione non sono significativi e se tra le parti sussiste un rapporto di stretta famigliarità, solitamente non sono soggetti a tassazione e, per questo motivo, non devono quindi essere dichiarati. Nello specifico, se la donazione avviene tra ascendenti e discendenti – ovvero tra genitori, figli, nipoti e nonni – oppure tra coniugi, fino al valore di un milione di euro non viene tassata. Dunque non deve essere nemmeno dichiarata.

come e quando vanno dichiarate le donazioni di danaro ricevute
Le sanzioni per chi non dichiara le somme ricevute come donazione oscillano tra il 120% ed il 240% dell’imposta dovuta – TheWiseMagazine.it

Per donazioni eccedenti la soglia del milione di Euro, invece, ecco che scatta un’imposta del valore pari al 4%. Diverso il frangente, invece, delle donazioni tra fratelli e sorelle: in questo caso la soglia massima è di 100.000 Euro, sotto la quale non vi è tassazione né dunque obbligo di dichiarazione ed oltre la quale scatta un’imposta pari al 6%. Per qualsiasi altra donazione, vale il principio del “modico valore”: capiamo cosa si intende con questa definizione

È la circolare numero 3 pubblicata nel 2008 dall’Agenzia delle Entrate a chiarire il tema. Ed il principio cardine è questo: la legge non riconosce una soglia numerica assoluta per definire una donazione di danaro come modica oppure come non modica, bensì la modicità dell’ammontare può essere definita soltanto in base ed in rapporto alla situazione economica del donante.

E se, proprio in base alla situazione economica del donante, la cifra della donazione è da considerarsi di valore non modico, ecco che su questa dovrà essere applicata la tassazione. Dunque questa donazione dovrà essere dichiarata. In questo caso l’imposta sarà pari al 6% sul valore totale per i parenti fino al terzo grado in linea collaterale e fino al quarto grado in linea retta.

Per tutte le altre persone, invece, come parenti “alla lontana” o amici e conoscenti, l’imposta da calcolare sul valore totale è pari all’8%. A cosa va incontro dunque chi non dichiara il dovuto? Ebbene, le sanzioni per chi non dichiara le somme ricevute come donazione oscillano tra il 120% ed il 240% dell’imposta dovuta. Per maggiori approfondimenti, è consigliabile consultare la circolare dell’Agenzia delle Entrate sopra citata. Oppure rivolgersi ad uno sportello informativo del territorio.

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