Un errore in busta paga può significare meno soldi per il lavoratore. Bisogna prestare attenzione specialmente a un dettaglio.
Avete l’abitudine di controllare le voci in busta paga mensilmente? Se la risposta è no fareste meglio a cambiare prassi per verificare che non ci siano errori che vi fanno perdere soldi. I datori di lavoro potrebbero infatti commettere degli sbagli.
La Legge stabilisce che tutti i datori di lavoro devono obbligatoriamente dare al dipendente un prospetto di paga al momento della consegna della retribuzione. Su questo documento occorrerà indicare nome e cognome nonché qualifica professionale del lavoratore, il periodo di riferimento dello stipendio, gli eventuali assegni familiari e ogni altro elemento che compone la retribuzione finale, incluse le trattenute.
La busta paga, dunque, è un atto contabile dove vengono riportate tutte le variabili del rapporto di lavoro con particolare attenzione a quelle che determinano l’importo netto da corrispondere al dipendente. Ogni azienda può creare il proprio modello di prospetto di paga a condizione che sia “confezionato” perfettamente, senza escludere alcun importante elemento. A volte i rimborsi spese possono ingannare il datore di lavoro. Ecco perché il lavoratore dovrà farci molta attenzione.
Il dettaglio da notare in busta paga, il rimborso spese
Se al lavoratore viene chiesta una trasferta ossia uno spostamento provvisorio e temporaneo in una sede di lavoro differente da quella abituale, il contratto prevede il pagamento di un rimborso spese da parte del datore di lavoro. L’inserimento di questi compensi in busta paga è complicato. Ci sono tre diverse modalità di riconoscimento delle somme da erogare per compensare il disagio. Ecco perché il lavoratore deve sapere cosa verificare per capire se la gestione dei rimborsi è stata corretta.
Procedendo con il rimborso analitico o a piè di lista il dipendente riceverà una somma esattamente pari alle spese sostenute a condizione che abbia consegnato tutta la documentazione delle spese ossia i giustificativi di spesa. Una consegna chiara e in tempi veloci aiuterà il datore di lavoro a gestire correttamente il rimborso. In caso di rimborso forfettario, invece, il datore pagherà solo un importo fisso a copertura di tutti i costi indipendentemente dalla reale spesa del lavoratore.
La diaria scatta in automatico dopo una trasferta e difficilmente ci saranno errori da verificare. Infine c’è il rimborso misto, un compromesso tra datore di lavoro e dipendente. Solo conoscendo nei dettagli cosa stabilisce tale compromesso si potrà verificare che l’importo nella busta paga sia quello da percepire veramente.