Luis Muriel, il giocatore con il più alto potenziale offensivo della Serie A

Soprannominato «il nuovo Ronaldo», Luis Fernando Muriel Fruto, detto semplicemente Muriel, è il giocatore con il più alto potenziale offensivo della Serie A. Nato il 16 aprile 1991 a Santo Tomas, un piccolo paese dell’est della Colombia, Muriel, come più volte da lui stesso dichiarato, proviene da una famiglia povera che non gli ha concesso grandi lussi durante l’infanzia.  Pochi soldi, quanto bastava per comprare il biglietto dell’autobus per raggiungere il campo da calcio di Barranquilla, a circa 25 km di distanza da casa. Un bambino che cresce con un solo pensiero nella testa: giocare a calcio. «Per Natale desideravo solo un pallone da calcio, niente più», il desiderio di un bambino con il pallone nel cuore e nella testa. Muriel oggi ha coronato il sogno di diventare un calciatore professionista e non perde occasione per ricordare al mondo che tra i grandi c’è anche lui.

Muriel veste oggi la maglia neroblu dell’Atalanta, squadra militante nella massima serie del campionato italiano. Il suo rendimento con la maglia della Dea è assolutamente stellare, ma la strada che ha condotto Muriel in quel di Bergamo comincia da molto lontano, precisamente nelle giovanili dell’Atletico Junior (Club Deportivo Popular Atlético Junior), società calcistica colombiana con sede nella città di Barranquilla, militante nella Categoría Primera A, la massima serie del campionato di calcio colombiano. Nella squadra della sua città Muriel muove i suoi primi passi verso il futuro roseo del calcio professionistico. Nell’Atletico Junior vi resterà per 7 stagioni dal 2001 al 2008, per poi passare al Deportivo Cali, con il quale resta soltanto per due stagioni, dal 2008 al 2010. La prima stagione indossa la maglia delle giovanili ma nella stagione successiva, quella 2009-2010, fa il suo esordio con la maglia della prima squadra, nella partita vinta 1-0 contro l’Envigado. Con la maglia del Deportivo Cali Muriel inizia a segnare i suoi primi gol da calciatore professionista, mettendo a segno cinque gol in una striscia di tre partite consecutive. In tutto con il Deportivo Cali metterà  a segno nove reti in undici presenze. Quelle reti fanno sognare il piccolo Luis e il suo nome inizia ad essere sulla bocca di tutti.

La parentesi spagnola

Nel 2010 Muriel si trova sotto i riflettori del calcio colombiano e riceve le attenzioni di molti club europei, in particolare l’Udinese di Giampaolo Pozzo. Il club friulano lo acquista dal Deportivo Cali il 22 giugno 2010, ma non indosserà la maglia bianconera prima di due  anni dal suo arrivo in Italia. L’Udinese decide di far crescere il giovane Muriel lontano dal bel paese cedendolo in prestito prima al Granada, dopo appena un mese dal suo approdo in Italia, poi, l’anno seguente, al Lecce. Con la maglia del Granada Muriel totalizzerà soltanto sette presenze senza mettere a segno neanche un gol. Ma richiedere uno sforzo maggiore ad un ragazzino di 18 anni appena arrivato dalla Colombia sembrerebbe un po’ troppo. Tuttavia il Granada disputa un’ottima stagione nella Segunda Division spagnola e riesce ad ottenere la promozione in Liga. Da menzionare che il Granada dal 2009 al 2016 era anch’esso proprietà di Giampaolo Pozzo, lo stesso presidente dell’Udinese Calcio: l’era Pozzo viene considerata la più florida della storia del club, poiché la squadra non è mai retrocessa in Segunda Division.

L’esordio e il primo gol in Serie A

Nel 2011 Muriel torna in Italia, non per indossare la maglia dell’Udinese ma quella del Lecce. Un prestito durato un anno che accenderà una volta per tutte le stella di Muriel, mettendolo sotto i riflettori della Serie A. Nella stagione 2011-2012 Muriel colleziona 29 presenze mettendo a segno 9 reti. Il suo debutto nella massima serie avverrà nell’ottobre del 2011 contro il Palermo, sfida persa per 2-0. Per segnare il suo primo gol in Serie A Muriel dovrà aspettare altri 2 mesi, precisamente il 4 dicembre 2011 nella gara, poi persa per 4-2, contro il Napoli allo stadio San Paolo. Da quel momento Muriel inizia a diventare una pedina fondamentale del Lecce, tanto da essere paragonato, per movenze, tecnica, a Ronaldo il fenomeno.

Luis Muriel, Lecce. Credit: Getty Images
Luis Muriel, Lecce. Credit: Getty Images

La maglia dell’Udinese

Nel 2012 Muriel torna a casa e veste per la prima volta la maglia del club che ha deciso di strapparlo alla sua terra natìa: l’Udinese. Il ritorno ad Udine segnerà una svolta per Muriel. Il club friulano è stato l’unico a puntare su di lui conquistando la sua fiducia e stima grazie al numeroso comparto di giocatori colombiani di cui era dotato il club all’epoca: Zatapa, Abel Aguilar, Armero, Cuadrado.
All’inizio della stagione il colombiano si infortuna (frattura del femore), un infortunio che lo costringerà a stare fuori per 97 giorni, saltando ben 21 partite. Dopo il lungo stop basterà una settimana a Muriel per riprendersi la scena. Infatti la settimana seguente, il 22 dicembre 2012, mette a segno il suo primo gol in A con la maglia dei friulani nella trasferta di Bergamo contro l’Atalanta. Nella stagione 2012-2013 Muriel mette a segno la sua prima doppietta con la maglia dell’Udinese nella gara contro il Parma e concluderà la stagione al secondo posto della classifica cannonieri dell’Udinese, alle spalle dell’allora capitano Antonio Di Natale, con 11 reti in 22 presenze. La stagione 2013-2014 inizia benissimo per Muriel mettendo a segno una doppietta nel terzo turno preliminare di Europa League in casa del Široki Brijeg. Sono le sue prime reti in competizioni UEFA per club. Tuttavia la felicità di Muriel durerà molto poco, perché da settembre e fino al mese di giugno della stagione sarà torturato da una serie di infortuni che lo terranno lontano dai campi. Prima un problema muscolare che lo terrà fuori per dieci giorni, saltando una sola partita; poi a novembre un altro stop che lo terrà fermo ai box per altri 50 giorni, saltando altre sette partite; infine verso la fine del campionato, nel mese di giugno, riporterà un altro infortunio che lo costringerà a star fermo per altri 21 giorni. Muriel totalizzerà, nel corso della stagione, soltanto 31 presenze tra campionato, Coppa Italia e coppe Europee, segnando 8 gol.

Luis Muriel, Udinese. Foto credit: Getty Images
Luis Muriel, Udinese. Foto credit: Getty Images

La chiamata di Ferrero

Nel 2015 Muriel viene ceduto a titolo di prestito con obbligo di riscatto alla Sampdoria per un affare di 10,5 milioni di euro e un obbligo di riscatto pari a 1 milione e 500.000 euro. L’obbligo di riscatto fu fissato al raggiungimento della soglia di 30 presenze con la maglia della Samp. Muriel bagna subito il suo esordio in maglia blucerchiata con un gol nella gara contro il Chievo, subentrando dalla panchina al posto di Joaquin Correa. Mentre l’ultimo sigillo dell’anno arriva nella gara contro il Napoli, gara poi persa per 4-2 allo stadio San Paolo. Stesso risultato della gara tra Napoli e Lecce nella quale Muriel segnò il suo primo gol in Serie A.

Luis Muriel, Sampdoria. Credit: Getty Images
Luis Muriel, Sampdoria. Credit: Getty Images

Muriel indosserà la maglia della Sampdoria per 2 stagioni, dal 2015 al 2017, totalizzando 84 presenze con un tabellino di marcia positivo: 24 gol e 12 assit, di cui 21 in Serie A, 1 in Europa League (turno di qualificazione) e 2 in Coppa Italia.

Dalla maglia andalusa a quella viola

Luis Muriel, Siviglia. Credit: Getty Images
Luis Muriel, Siviglia. Credit: Getty Images

Nel luglio del 2017 Muriel terminerà brevemente la sua avventura italiana per fare ritorno in Spagna, questa volta sponda Siviglia. Dopo quasi 7 anni il colombiano torna nella Liga spagnola con la maglia degli andalusi con la quale totalizzerà 65 presenze mettendo a segno 13 e gol e 7 assist. Muriel passerà al Siviglia per una somma pari a 20 milioni di euro. La formula? Acquisto a titolo definitivo firmando con un contratto quinquennale. Il colombiano farà il suo esordio nella prima giornata di campionato contro l’Espanyol ma il suo primo gol arriva dopo un mese, precisamente il 17 settembre contro il Girona. La permanenza in spagna di Muriel è molto breve, infatti nel gennaio del 2019 Muriel viene ceduto in prestito alla Fiorentina: un’operazione da 14 milioni di euro con diritto di riscatto. Muriel non ha grande fortuna in quel di Firenze, parte bene con Pioli in panchina, ma finisce poi per scomparire totalmente con l’arrivo di Vincenzo Montella. Il colombiano giocherà soltanto 23 partite di cui 19 in Campionato (1.443’) e 4 in Coppa Italia (317’) per un totale di 1.760’ minuti giocati in campo con la maglia viola segnando 9 gol (6 in campionato e 3 in Coppa Italia) e fornendo due assist, entrambi in Coppa Italia. Una curiosità sull’avventura viola di Muriel: il primo gol con la divisa della Fiorentina arriva nel gennaio del 2019 contro la Sampdoria, la sua ex squadra. In quella gara Muriel segnerà una doppietta.

Luis Muriel, Fiorentina. Foto credit: Getty Images
Luis Muriel, Fiorentina. Foto credit: Getty Images

L’arrivo a Bergamo, l’exploit di Muriel

A giugno la Fiorentina decide di non riscattare il colombiano, così il Siviglia cede a titolo definitivo il giocatore all’Atalanta: operazione da 15 milioni di euro. Muriel firma un contratto quinquennale fino al 2024. Il suo debutto in maglia nerazzurra è subito strabiliante, mettendo a segno una doppietta della gara di esordio con l’Atalanta contro la SPAL nella prima giornata di campionato. Il colombiano subentra al 35’ minuto del secondo tempo e porta la sua squadra alla vittoria, rimontando un netto 2-1, trasformato in un 2-3.
A Bergamo Muriel ritrova il suo tocco magico ed inizia a regalare gioie partita dopo partita. Nelle prime 9 giornate di campionato Muriel scenderà in campo sette volte, saltando due impegni per una tonsillite contro Roma e Sassuolo, mettendo a segno 8 reti: 2 contro la Spal, 1 contro il Genoa, 2 contro la Lazio e 3 contro l’Udinese. Sarà proprio la partita di Udine a rilanciare Muriel nell’Olimpo dei grandi. Una tripletta, di cui due gol segnati su calcio di rigore, lanciano Muriel in alto nella classifica cannoniere della Serie A. Con la maglia della Dea giocherà anche due gara in Champions League, nella fase a gironi, contro Manchester City e Sakhtar Donetsk, entrambe perse per 1-2 e 5-1.

Luis Muriel, Atalanta. Foto credit: Getty Images
Luis Muriel, Atalanta. Foto credit: Getty Images

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Il ruolo in campo

Muriel nasce come attaccante centrale o prima punta, un giocatore che si muove a ridosso della porta riuscendo a liberarsi facilmente grazie alle due doti tecniche. Con l’Atalanta Muriel gioca come punta centrale, sfruttando anche l’assenza per infortunio di Duvan Zapata. Muriel nella sua carriera ha gravitato anche alle spalle dell’attaccante come seconda punta, e come esterno destro d’attacco. Il ruolo in cui Muriel rende di più, come detto dallo stesso tecnico dell’Atalanta Gasperini è a ridosso della porta. «Si esprime meglio più vicino possibile alla porta. Lui ha la capacità di controllo ed un’immediatezza di tiro, è un tipo di attaccante diverso, va usato dentro l’area dove è difficile marcarlo. Lui nel ruolo di Ilicic fa più fatica. Lui e Duvan hanno giocato anche insieme. Muriel ha alcune caratteristiche che nel reparto offensivo non ci sono», queste le ultime dichiarazioni di Gasperini sull’attaccante colombiano.

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In questo momento della stagione Muriel si trova al terzo posto della classifica marcatori della Serie A, alle spalle di Ciro Immobile (Lazio) e Romelo Lukaku (Inter) con 8 gol all’attivo. Si tratta, senza dubbio, di uno degli attaccanti più prolifici ed interessanti dell’intero panorama italiano. Un calciatore che non gioca spesso, a causa dei reiterati infortuni che lo affliggono, ma quando gioca lascia sempre il segno. Fortunato, per l’assenza di Duvan Zapata, Muriel ha l’occasione per fare suo il posto di attaccante dell’Atalanta e provare a trascinare la sua squadra verso la vetta della classifica, e, perché no, magari riprendersi anche la Nazionale.

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