L’esorcismo di Anna Ecklund – SinisterWise

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Nella nostra rubrica SinisterWise non poteva di certo mancare il racconto di un (presunto) esorcismo, nella fattispecie quello di Anna Ecklund, uno dei più macabri e violenti di cui vi sia testimonianza. L’esorcismo è una pratica utilizzata nella Chiesa Cattolica che ha funzione di eliminare eventuali spiriti, in questo caso maligni, che si sono impossessati di una persona o di un oggetto. Nei rituali cattolici è il sacerdote a scacciare il demonio.

Il teologo Carl Vogl scrisse nel 1935 un resoconto dei rituali, utilizzando lo pseudonimo di Anna Ecklund per proteggere la vera identità della donna. Questo resoconto venne pubblicato, nel febbraio 1936, sulla rivista Time.

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Anna Ecklund

Emma Schmidt, il vero nome di Anna Ecklund, nacque il 23 marzo 1882 negli Stati Uniti d’America. La sua presunta possessione demoniaca durò diversi decenni, così come i riti di esorcismo. Si diceva che Anna avesse manifestato sintomi simili a quelli della possessione a partire dall’età di quattordici anni.

L’esorcismo più significativo avvenne dal 18 agosto al 23 dicembre 1928 a Earling, Iowa, da parte di padre Theophilus Riesinger, un prete cattolico romano. Anna aveva quarantasei anni. Il suo caso è considerato dagli studiosi di teologia e del paranormale uno di quelli più documentati del XX secolo.

anna ecklund
La sua vicenda ha ispirato un film del 2016, dal titolo The Exorcism of Anna Ecklund.

L’esorcismo

Gli esorcismi iniziarono il 18 giugno 1912, quando Anna Ecklund subì un esorcismo da parte di padre Theophilus Riesinger, un sacerdote cappuccino originario della Baviera, in Germania. Tuttavia, poco è stato documentato riguardo a questo esorcismo iniziale. Un secondo esorcismo avvenne il 17 agosto 1928, quando la donna esibì numerosi sintomi, tra cui attacchi di rabbia contro l’acqua santa.

Un rito più potente iniziò il giorno successivo. Secondo quanto riferito, Anna levitava, ululava e pendeva dal telaio della porta. La prima seduta durò fino al 26 agosto. Una seconda sessione ebbe luogo tra il 13 settembre e il 20 settembre, seguita da una sessione finale di otto giorni che durò dal 15 dicembre al 23 dicembre 1928.

La morte

I riti provocarono il deterioramento del corpo di Anna Ecklund. Ella infatti si rifiutava di mangiare. La testa, le labbra e il viso si erano gonfiati, ed era anche in grado di parlare in più lingue, a lei sconosciute. Si credeva che Anna fosse posseduta da Giuda Iscariota, dal suo stesso padre deceduto e dalla zia Mina. Suo padre l’aveva maledetta con l’aiuto della sua amante, la zia Mina, per aver rifiutato avance sessuali incestuose durante l’adolescenza. Durante gli esorcismi, Anna parlava anche con una voce acuta in falsetto, che Riesinger interpretava essere quella della zia Mina.

Il 23 dicembre, l’ultimo giorno dell’esorcismo, padre Riesinger riuscì a scacciare l’apparente spirito maligno e liberò Anna, che aprì gli occhi e ringraziò Gesù Cristo con la sua stessa voce. Si dice che dopo questo episodio, i sintomi di possessione siano stati più miti. Anna Ecklund morì il 23 luglio 1941, all’età di cinquantanove anni.

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