Previsti nella nuova manovra finanziaria aumenti di tasse e imposte che rischiano di gravare significativamente sulle spalle degli italiani.
Le previsioni non sono delle migliori: la prossima manovra finanziaria rischia di includere nuove tasse e nuove imposte che il Governo riterrebbe essenziali per recuperare risorse economiche. Da un lato, quindi, si starebbe pensando a una revisione complessiva delle agevolazioni e dei bonus in vigore e, dall’altro, alla riscossione di fondi “per fare cassa”.
D’altronde il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giorgetti lo aveva annunciato chiaramente durante il Meeting di Rimini della scorsa Estate: non si potrà fare tutto, perché le risorse non bastano. E se la “coperta” si allunga di un po’ da un lato, dall’altro quindi si accorcia. In particolare, in termini di tassazione, sono diversi i nuovi aumenti in discussione già da tempo e che, stando alle anticipazioni più recenti, verrebbero confermati.
Sugar Tax, Plastic Tax e Green Tax per le consegne a domicilio: sarebbero queste le principali, a partire dall’aumento di 10 centesimi per litro sulle bevande zuccherate, passando attraverso l’aumento di 0,45 Euro per chilogrammo di plastica utilizzata per gli imballaggi di merci e di prodotti alimentari. per arrivare infine ai veicoli utilizzati dai corrieri che consegnano a domicilio, che potrebbero essere tassati in base all’emissione di CO2 di ciascuno.
Gli aumenti previsti per le imposte e la revisione dell’Irpef
Ancora in base alle previsioni, anche le imposte subirebbero un rincaro, a partire dalle addizionali locali. Ma anche Imu e Tari potrebbero non essere esenti dagli aumenti ed arrivare a raggiungere il massimo previsto per le aliquote in base alle decisioni che verranno prese autonomamente a livello locale da parte dei Comuni.
In quanto all’Irpef, invece, la previsione più quotata è l’accorpamento dei primi due scaglioni e la riduzione delle attuali quattro aliquote a tre. Dunque la fascia di popolazione che ne beneficerebbe sarebbe, in sostanza, solo quella dei cittadini con reddito compreso tra i 15.000 ed i 28.000 Euro, che vedrebbero l’aliquota scendere di 2 punti di percentuale, dal 25% al 23%, come per i redditi fino ai 15.000 Euro.
Tuttavia, nonostante gli annunci delle scorse settimane che davano ormai per certa la modifica degli scaglioni Irpef nella nuova manovra finanziaria, le ultime notizie protendono più verso la possibilità di interventi minimi, con ogni probabilità dedicati alla No Tax Area di 8.500 Euro sia per i lavoratori sia per i pensionati. Attendiamo quindi che l’esecutivo annunci le decisioni definitive.